VAILATI, Giovanni
Storico delle scienze, filosofo e matematico, nato a Crema il 24 aprile 1863, morto a Roma il 14 maggio 1909. Laureato in matematica nel 1888 a Torino, divenne in quell'università, nel 1892, assistente di G. Peano per la cattedra di calcolo infinitesimale, poi, nel 1895, assistente di V. Volterra per la cattedra di meccanica razionale. Insegnò matematica nel liceo di Siracusa (1899), nell'istituto tecnico di Bari (1900) poi in quelli di Como (1901-1904), e di Firenze (1905). Fu allora chiamato a far parte della Commissione reale per la riforma della scuola media.
L'opera scientifica del V. è raccolta quasi per intero nel volume degli Scritti (Firenze 1911). Più che alle matematiche, egli si dedicò con acuta indagine allo studio della storia e della teoria della scienza. I suoi primi lavori sono relativi alla logica matematica e alla storia della logica. Negli ultimi anni della sua vita diede una forma originale al pragmatismo (v.) di C. S. Peirce e W. James, indagando il problema dell'espressione delle idee per mezzo del linguaggio e rilevando l'importanza delle questioni di parole nella storia della scienza e della cultura. Le tre prolusioni da lui pubblicate al corso libero di storia della meccanica all'università di Torino dal 1896 al 1898 (ripubblicate in un volumetto postumo: Gli strumenti della conoscenza, Lanciano 1911) contengono la più compiuta espressione delle sue ricerche, nelle quali è notevole, forse più ancora dell'oggetto stesso dell'esposizione, la forma sottile, acuta, a lungo meditata, spesso brillante, del suo pensiero. Il V. esercitò su molti compagni e discepoli un'influenza suggestiva, soprattutto su Mario Calderoni (v.), con il quale collaborò nella pubblicazione di un volumetto sul Pragmatismo (Lanciano 1912).
Bibl.: V. la biografia del padre O. Premoli, premessa agli Scritti e la prefazione e bibliografia di M. Calderoni al volumetto Gli strumenti della conoscenza.