VASANZIO (van Santen), Giovanni
Architetto olandese, nato a Utrecht verso la metà del sec. XVI, morto nel 1621 a Roma, dove già si trovava prima del 1600. Il V. cominciò a lavorare come ebanista, costruendo i cosiddetti "studioli", mobili artistici di ebano, lavorati in avorio o in tartaruga; questi con la loro forma di piccoli edifici lo invogliarono a dedicarsi all'architettura, nella quale si perfezionò sotto la guida di Flaminio Ponzio, cui poi successe nella carica di architetto pontificio. Il V. ha lasciato in Roma e nei dintorni tutte le sue opere architettoniche, tra cui ricordiamo le seguenti: la ricostruzione di S. Sebastiano fuori le mura, insieme col Ponzio; il compimento della Villa Mondragone presso Frascati; del palazzo Borghese, poi Rospigliosi-Pallavicini, sul Quirinale, e della porta maggiore del Palazzo Vaticano, poi demolita. Tutto del V., e sua principale opera, è il Casino della Villa Borghese, che, prima delle modificazioni che lo hanno ridotto nello stato attuale, ricordava nell'esuberanza della decorazione gli studioli dell'antico ebanista.
Al V. si attribuiscono inoltre varie fontane, come quella detta dell'Aquilone nei giardini vaticani; quella di Piazza Scossacavalli; quella del cortile del Belvedere in Vaticano, e quella sulla terrazza della ricordata Villa Mondragone.
Bibl.: G. Baglione, Le vite, ecc., Roma 1642, pp. 175-76; G. J. Hoogewerff, Giovanni van Santen architetto della villa Borghese, in Roma, VI (1928), pp. 1-12, 19-64; J. Mandl, Zur Baugeschichte und Ausstattung des Casino Rospigliosi in Rom, in Festschrift für H. Egger, Graz 1933, pp. 63-68.