GIOVANNI VII papa
Greco, figliuolo di Platone curopalate, era nel 687 rettore del Patrimonio della Via Appia. Succedette a Giovanni VI e fu consacrato il 10 marzo 705. Giustiniano II imperatore gli chiese di comunicare a un concilio gli atti del concilio Quinisesto del 692, oggetto di viva disputa, con facoltà di accoglierli o cassarli. Il papa li rimandò senza averli emendati, ma senza approvarli formalmente. Ottenne da Ariperto II, re dei Longobardi, la restituzione del patrimonio della Chiesa nelle Alpi Cozie, cioè, probabilmente, nella riviera ligure. Fece eseguire a Roma importanti lavori, fra i quali un oratorio in S. Pietro dei cui mosaici restano frammenti nella sacrestia di S. Maria in Cosmedin e resti di un ambone nella chiesa di S. Maria antiqua nel Foro romano. Lasciò fama di erudizione ed eloquenza. Morì il 17 ottobre 707.
Bibl.: Lettere in Patr. Lat., LXXXIX, col. 59 segg.; art. in Rev. arch., XXXIV (1877), p. 145 segg.; e in Dict. d'Arch. chrét. et de lit., VII (1927), p. 2197 segg.; v. il Chronicon, di Benedetto del Soratte, Roma 1920, p. 41 seg.