GIOVANNI XI Papa
Nato, secondo fonti sospette, da papa Sergio III e da Marozia, secondo altri, da costei e da Alberico I di Spoleto, fu, assai giovine, eletto per volere della madre a succedere a Stefano VII (marzo 931). Scoppiata per opera di Alberico II la rivolta dei Romani contro re Ugo, nuovo marito di Marozia (932), il papa si trovò in piena balia del fratello, "principe e senatore di tutti i Romani". Inviò un'ambasceria a Costantinopoli, per trattare del matrimonio di una sua sorella con il figlio dell'imperatore Romano Lecapeno e per intronizzarvi come patriarca, in nome della Chiesa di Roma, un figlio giovanissimo di questo. Favorì i tentativi di restaurazione monastica di Oddone di Cluny. Morì nel gennaio 936.
Bibl.: Lettere in Migne, Patr. Lat., CXXXII, col. 1055 segg.; Jaffé, Reg., I, p. 454 seg.; Lib. pontif., ed. Duchesne, II, Parigi 1886, p. 243; vedi inoltre le opere di Watterich, Duchesne, Fedele, citate a giovanni viii e x; Neues Archiv, XI (1885), p. 180 segg.; Mélanges d'arch. et d'hist., XXXIII (1913), p. 13 segg. Cfr. anche alberico ii.