GIOVANNI XVI antipapa
Giovanni Filagato, un greco della Calabria, già favorito da Teofano e da Ottone III e divenuto abate di Nonantola e vescovo di Piacenza, fu, al ritorno da una legazione per l'imperatore a Costantinopoli, sollevato, forse contro sua voglia, da Giovanni Crescenzio alla tiara, dopo la fuga del papa imperiale Gregorio V (aprile o maggio 997). Nel febbraio 998, disceso Ottone, G. fu orribilmente mutilato, deposto e relegato in un monastero. Morì, sembra, a Fulda nel 1013.
Bibl.: Jaffé, Reg., I, p. 495 seg.; Lib. pontif., ed. L. Duchesne, II, Parigi 1886, p. 261 seg.; Mon. Germ. hist., Script., XIII, p. 210; cfr. gli scritti di Watterich, Duchesne, Hauck, citati alle voci giovanni viii e xii.