Architetto, scultore, pittore e miniatore (m. 1398), forse originario della regione comasca. Lavorò dal 1389 a Milano per la fabbrica del duomo, di cui fu ingegnere stabile dal 1391, impegnato nella costruzione e decorazione scultorea della crociera e del coro. Ma fu soprattutto per l'attività di disegnatore e miniatore che ebbe risonanza assai vasta nell'ambito del gotico internazionale, del quale Milano fu fervido crogiolo: la ricchezza inventiva e decorativa, la raffinatezza cromatica e l'eleganza del suo disegno, la penetrante osservazione del mondo della natura, profondamente innovatrice - che ebbero azione determinante su artisti come Gentile da Fabriano e Pisanello, e sulle scuole lombarda, boema e francese - ci sono testimoniate dai fogli del famoso Taccuino di Bergamo (Bibl. Civica), dai due uffizioli miniati per Gian Galeazzo Visconti (Milano, Bibl. Visconti; Firenze, Bibl. Naz.) e da altri prodotti di studio (Milano, Bibl. Trivulziana). Fu suo aiuto e continuatore il figlio Salomone.