gioviale
Si registra una sola volta, nella forma tronca, in Pd XVIII 70 Io vidi in quella giovïal facella lo sfavillar de l'amor che lì era, " idest in stella Iovis splendida " (Benvenuto); ma già l'Ottimo: " benivolo e bene temperato... onde li antichi dissero che la cagione della felicitade era nel circulo di Giove ".
Precisa quindi il Lombardi, seguito, in genere, dagl'interpreti posteriori: " Gioviale, appella questa stella, credo, a doppio riguardo, ed al senso proprio di ‛ gioviale ', che vuol dir ‛ di Giove ', ed al senso traslato, che vuol dir ‛ lieto, allegro ' "; " dal significato primario e tecnico dell'aggettivo - puntualizza il Sapegno, rinviando alla glossa dell'Ottimo - si desunse assai presto, senza uscire dall'ambito del linguaggio astrologico, quello traslato di ‛ giocondo, lieto ' ".