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GIRALDUS Cambrensis

di S. Botti - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1995)
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GIRALDUS Cambrensis

S. Botti

(o de Barri, di Galles)

Geografo, storico e uomo di chiesa originario del Galles, G. nacque nel 1146 da una nobile famiglia - era infatti il figlio minore del cavaliere William de Barri e di Angharad, nipote del principe di Galles - e, destinato alla carriera ecclesiastica, fu mandato a studiare a Parigi.Nel 1174 G. serviva come legato dell'arcivescovo di Canterbury Riccardo nella diocesi gallese di St David's, dove mostrò di essere un deciso riformatore del clero sostenendo la necessità del celibato e del pagamento delle decime. L'anno successivo divenne arcidiacono di Brecknock e fu questa la più alta carica ecclesiastica che G. raggiunse, poiché per due volte la sua nomina a vescovo della sede di St David's venne annullata: la prima volta nel 1176 per l'opposizione del re Enrico II, la seconda ventidue anni dopo per volere di Hubert Walter, arcivescovo di Canterbury. Nel 1184 G. fu chiamato a corte come cappellano da Enrico II e vi rimase per dieci anni, lasciando poi l'incarico, per motivi sconosciuti, e ritornando ai suoi studi. Quando nel 1198, eletto vescovo dal Capitolo di St David's, si vide annullare la nomina, intraprese con la Chiesa di Roma un'accesa disputa che durò quasi cinque anni e che, nel 1203, lo vide definitivamente sconfitto; i motivi dell'opposizione erano basati essenzialmente sulla considerazione politica che nessun 'uomo del Galles' dovesse diventare vescovo, dal momento che la chiesa di St David's rivendicava il diritto a essere sede metropolitana e indipendente da Canterbury. Nei venti anni successivi, fino alla sua morte, avvenuta nel 1223, G. si dedicò esclusivamente agli studi, scrivendo opere di vario genere, da quelle sulla Chiesa e la sua moralizzazione (Gemma ecclesiastica, Speculum ecclesiae), agli scritti autobiografici (Liber invectionum, De rebus a se gestis libri III), ai testi agiografici (Vita s. Hugonis, Vita s. Remigii).Le opere più notevoli di G. sono quelle incentrate sulla descrizione, non soltanto dal punto di vista geografico, dell'Irlanda e del Galles: negli anni 1185-1186 egli fu infatti membro della spedizione che accompagnò il principe Giovanni in Irlanda e nel 1188 soggiornò per alcune settimane nel Galles con lo scopo di predicare la crociata. Da questi viaggi nacquero la Topographia Hibernica, l'Expugnatio Hibernica, l'Itinerarium Kambriae e la Descriptio Kambriae, lavori che sono considerati il suo più importante e originale contributo e che restarono insuperati per tutto l'arco del Medioevo.I manoscritti originali delle opere geografiche di G. sono andati perduti, ma se ne conservano copie di poco successive, considerate dalla letteratura critica molto vicine al prototipo (Morgan, 1982, pp. 104-106); in particolare sono da menzionare due codici di produzione inglese, datati 1220 ca. (Londra, BL, Royal 13.B.VIII; Dublino, Nat. Lib. of Ireland, 700), derivanti probabilmente da un unico modello ma dei quali resta sconosciuto lo scriptorium di provenienza. In entrambi i manoscritti la Topographia Hibernica è illustrata con quarantacinque figure a margine - di soggetto e iconografia quasi sovrapponibili - rappresentanti le creature, le abitudini della popolazione e le meraviglie d'Irlanda; è possibile che la versione originale delle figure fosse stata abbozzata dallo stesso G. nella perduta copia di sua proprietà. Secondo Morgan (1982, p. 23) dalla Topographia Hibernica di G. in parte derivano anche le nuove specie di animali - fantastici e non - che tra la fine del sec. 12° e l'inizio del successivo ampliarono il testo dei bestiari.

Bibl.:

Fonti. - Giraldus Cambrensis, Opera, a cura di J.S. Brewer, J.F. Dimock, G.F. Warner, in Rer. Brit. MAe. SS, XXI, 1-8, 1861-1891.

Letteratura critica. - U.T. Holmes, Gerald the Naturalist, Speculum 11, 1936, pp. 110-121; M. Richter, Canterbury's Primacy in Wales and the First Stage of Bishop Bernard's Opposition, Journal of Ecclesiastical History 22, 1971, pp. 177-189; R. Bartlett, Gerald of Wales, 1146-1223, Oxford 1982; N.J. Morgan, Early Gothic Manuscripts [1], 1190-1250 (A Survey of Manuscripts Illuminated in the British Isles, 4), Oxford 1982; M. Richter, s.v. Giraldus Cambrensis, in Lex. Mittelalt., IV, 1989, coll. 1459-1460; J.F. Moffitt, Medieval Mappaemundi and Ptolemy's Chorographia, Gesta 32, 1993, pp. 59-68.S. Botti

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