BARBATO, Girolamo
Padovano, si fece valere nell'esercizio della professione medica e fu assai apprezzato, tanto che nel 1657 fu ascritto al Collegio dei medici di Venezia. Fu celebre per aver scoperto l'esistenza dell'albumina nel siero di sangue: la scoperta fu poi da altri attribuita a Thomas Willis, ma Michelangelo Andrioli, che fu compagno del B. nelle ricerche e negli esperimenti, ne rivendicò la priorità a sé e al B. in una lettera scritta al dott. Giuseppe Lanzoni (il Mazzuchelli riferisce che tale lettera era inserita nel tomo IV della Galleria di Minerva (Venezia 1704, pp. 269-271).
Il B. si occupò anche dell'anatomia e della fisiologia dell'apparato genitale: interpretò i corpi di Ignioro come una duplicatura della tunica dei testicoli, intrecciata da un grandissimo numero di vasi; rivalorizzò la vecchia ipotesi della mescolanza dei semi, confutando le tesi dei cosiddetti "ovipari"; ritenne che le vescicole di Graaf delle ovaie fossero ghiandole o piccole idatidi; descrisse la formazione e la nutrizione del feto nell'utero.
Sue opere sono: De arthritide libri duo...,Venetiis 1665,in 40; Dissertatio elegantissima de sanguine et eius sero..., Francofurti 1667,i n 120; Parisiis 1667, in 120; Dissertatio anatomica de formatione, organizatione, conceptu et nutritione foetus in utero,Patavii 1676., in 120.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 275; G. Vedova, Biografia degli scrittori padovani, I, Padova 1832, pp. 72 S.; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, IV, Napoli 1846, pp. so, 136, 150, 208, 211, 218, 446; Encicl. Ital., VI, p.136.