BISCARO, Girolamo
Nacque a Treviso il 29 ag. 1858, da Antonio e Giovanna Piloni. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'univers. di Padova nel 1880, fece pratica legale nella città natale, per iniziare poi presto la carriera di magistrato. Nel 1897 veniva nominato giudice presso il Tribunale di Milano e passò poi alla Corte di Cassazione, divenendo presidente di sezione. Nel 1924 venne chiamato a far parte della Commissione reale per la riforma dei codici, e partecipò ai lavori della sottocommissione per il codice civile e alla redazione del progetto di riforma del primo libro (cfr. Commiss. Reale per la riforma dei codici. Cod. civile, I,Progetto e relazione, Roma 1931).
Di particolare rilievo è l'attività storico-erudita del B.: egli dedicò i suoi primi studi alla storia locale, specie a quella artistica, cui lo aveva avviato fin dagli anni liceali l'erudito trevisano Luigi Bailo (dalla loro collaborazione nacque la monografia su Paris Bordon,Della vita e delle opere di P. B., Treviso 1900), per allargare poi l'ambito dei suoi interessi alla storia sociale e giuridica (ne è esempio la monografia su L'ospedale di S. Maria dei Battuti a Treviso e i suoi benefattori, Torino 1903). Studioso della vita giudiziaria medioevale, le sue ricerche non approdano mai tuttavia ad una ricostruzione sistematica delle dottrine processualistiche del diritto intermedio. Mancò al B. del resto qualsiasi interesse per i temi esegetici del diritto comune; il suo angolo visuale rimase limitato alla legislazione statutaria (in questo ambito è da ricordare il suo studio su IlComune di Treviso e i suoi antichi statuti fino al 1218..., in Nuovo archivio veneto, II [1902], pp. 95-130; III [1903], pp. 107-146; V [1905], pp. 128-160) e all'utilizzazione di fonti giudiziarie, come nel lavoro su Gli appelli ai giudici imperiali delle sentenze dei consoli di giustizia di Milano sotto Federico I ed Enrico I ed Enrico IV, in Arch. stor. lombardo, IX (1908), pp. 213 ss., e in quello, tra i più notevoli del B., su Inquisitori ed eretici lombardi, in Misc. di storia ital., XIX (1921), pp. 445-558. Tuttavia l'approfondimento di queste fonti giudiziarie, nella scarsezza di studi di storia del diritto processuale, fa dei lavori del B. un punto di riferimento storiograficamente ancora valido per la ricostruzione del processo medioevale.
Il B. morì a Roma il 20 giugno 1937.
Bibl.: L'opera cinquantenaria della R. Deputaz. di storia patria di Torino (1883-1933), Torino 1935, p. 118; A. Lizier, Necrologio, in Archivio veneto, s. 5, XXX (1937), pp. 269 ss.; C. B.-G. L.,Necrologio, in Nuova riv. stor., XXI (1937), pp. 265 ss.; P. F. Palumbo,Necrologio, in Arch. stor. lombardo, n.s., III (1938), pp. 234-243 (con bibl. delle opere del B.).