BRUSONI, Girolamo
Nato alla Badia Vangadizza (Rovigo) verso il 1614, prese dimora nel 1640 a Venezia, dove i suoi scritti gli valsero larga fama. Fra il '45 e il '51 sembra che abbia interrotta la vita frivola con una parentesi molto austera, ritirandosi nella certosa del Bosco di Montello; tornato poi a Venezia, si dedicò alle lettere, componendo libri di storia, romanzi, poesie, melodrammi, compilazioni varie, ecc., e tenendo corrispondenza segreta con governi stranieri. Partiicolare rinomanza gli diede la sua Historia d'Italia dal 1627 al 1678, rifatta e accresciuta sette volte in 25 anni, che gli procurò l'invito di recarsi a Torino come storiografo della corte. Vi andò nel 1676, allettato da molte promesse, poi solo in parte mantenute; e a Torino trascorse gli ultimi anni fra le strettezze e le delusioni. Non si hanno notizie di lui oltre il 1686.
Delle sue opere numerosissime, meritano ancora attenzione la citata monumentale Historia d'Italia per l'abbondanza dei fatti narrati piuttosto che per l'arte della narrazione, e la vita di Ferrante Pallavicino in complesso attendibile. Tutte le altre, edite e inedite, sono giustamente dimenticate: più che uno storico o un letterato, il Brusoni fu, come troppi altri del suo secolo, un avventuriero della penna.
Bibl.: G. Luzzatto, Cenni intorno alla vita e alle opere storiche di Girolamo Brusoni, in Ateneo Veneto, XXII (1899); V. Brocchi, Un novelliere del Seicento, Padova 1897; A. Albertazzi, Romanzieri e romanzi nel 1500 e nel 1600, Bologna 1891; G. B. Marchesi, Per la storia della novella italiana nel sec. XVII, Roma 1897.