Cantelli, Girolamo
Uomo politico (Parma 1815 - ivi 1884). Ebbe importanti incarichi di governo durante gli ultimi anni di regno di Maria Luisa d’Austria (morta nel 1847), e fu nominato podestà di Parma nel 1845. Durante i moti del 1848 fece parte del governo provvisorio. Dopo le vittorie austriache e il ritorno dei Borbone a Parma (maggio 1849) andò in esilio a Genova e solo nel 1854 poté tornare in patria. Liberale moderato, mantenne una posizione politica di rigida chiusura verso Mazzini e i repubblicani. Ebbe un ruolo di rilievo nell’annessione di Parma al Piemonte (1859) in qualità di presidente dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo delle province parmensi. Deputato nella VII e VIII legislatura nel secondo collegio di Parma (1860 e 1861), nel 1861 fu nominato commissario civile presso il luogotenente del re a Napoli, Enrico Cialdini, con il quale non tardarono a manifestarsi aperti contrasti sul problema dell’ordine pubblico. Nel settembre 1864 assunse la carica di prefetto di Firenze, carica che mantenne fino al novembre 1867. In tale veste svolse un ruolo importante nell’organizzazione dei lavori per il trasferimento della capitale. Nell’ottobre 1865 fu nominato senatore. Nel primo e secondo gabinetto Menabrea (1867-69) resse prima il ministero dei Lavori pubblici poi quello dell’Interno. Nel 1872 divenne consigliere di Stato e in quello stesso anno fu nominato presidente della Commissione d’inchiesta sull’istruzione secondaria femminile e maschile. Nell’ultimo ministero della Destra (ministero Minghetti, luglio 1873-marzo 1876) gli fu affidato il dicastero dell’Interno. Il suo ultimo mandato fu contrassegnato da una politica intimidatoria e repressiva nei confronti delle forze radicali e repubblicane, culminata nell’arresto di numerosi esponenti repubblicani nell’agosto 1874 (tra i quali Aurelio Saffi e Alessandro Fortis), poi scagionati dalla magistratura.