GIROLAMO da Carpi
Pittore e architetto. Nacque a Ferrara nel 1501 da Tommaso detto Sellaio oriundo di Carpi, pittore; morì ivi nel 1556. A Modena e a Parma ben presto studiò e copiò abilmente le opere del Correggio e subì l'influenza del Parmigianino, ma tornato a Ferrara egli impostò il proprio stile sul gusto di questa scuola seguendo il Dosso e specialmente il Garofalo col quale talvolta ebbe a collaborare, ritenendo anche impressioni della scuola romana. Fu quindi un eclettico elegante e manierato e gli Estensi se ne servirono, così come altri mecenati in edifizî sacri e profani, per decorare i loro palazzi e le loro ville come Belriguardo e Copparo (1552). A Ferrara poco rimane della sua pittura, oltre talune decorazioni murali come i graziosi Baccanali nel Castello Estense, giacché i suoi più bei quadri, che ornavano quelle regge, si trovano a Dresda: S. Giorgio, l'Occasione, la Pazienza, Diana e Endimione, Venere sull'Eridano, ecc. Tra le sue più belle tavole d'altare è l'Adorazione dei Magi in S. Martino a Bologna (1530). A Roma si conservano sue decorazioni nel Palazzo Spada alla Regola (1549). Fece bellissimi ritratti come quelli del duca di Ferrara a Modena e a Firenze (Pitti), di mons. Bartolini quivi, di un giovane cavaliere a Madrid. Fu anche eccellente architetto nell'indirizzo di Bramante e del Peruzzi e fin dal 1531 lavorò per il cardinale Ippolito d'Este; di lui a Ferrara sono la chiesa di S. Francesco, i palazzi Crispi, Centa, Trotti, le torri e la loggia del Castello. A Roma diresse sotto Giulio III la prosecuzione della fabbrica del cortile di Belvedere.
Bibl.: G. Baruffaldi, Vita di G. C., Ferrara 1841; B. Spreti e A. Costabili, Vita di G. C., Ravenna 1838; Bernath, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912; A. Serafini, G. da C. pittore e architetto ferrarese, Roma 1915; H. Voss, G. da C. als Bildnismaler, in Staedeljahrbuch, III-IV (1924), pp. 97-106; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932.