GIROLAMO Emiliani o Miani, santo
Nacque in Venezia nel 1481; il padre Angiolo fu di antica nobiltà militare e senatoria, la madre Diomira Morosini. Combatté nell'esercito della Lega contro i Francesi a Fornovo, il 14 luglio 1494; provveditore della guerra a Castelnuovo del Friuli, dovette nel luglio 1511 arrendersi alle truppe del La Palisse, fu fatto prigioniero e messo in carcere, donde venne liberato prodigiosamente. Ricuperato il Friuli dalla repubblica veneta, fu riconfermato nell'antico ufficio; ma ben presto lo troviamo di nuovo a Venezia, dove si dedicò intieramente a compiere opere di devozione e carità. Raccolse nel 1524 in una casa i fanciulli raminghi; nel 1527 promosse da parte di patrizî e popolani la fondazione d'un ospedale per derelitti; nel 1531 con atto notarile dava conto della sua amministrazione familiare ai nipoti e ripartiva fra loro i suoi beni. Dietro consiglio del suo padre spirituale G. P. Caraffa, poi Paolo IV, estese l'attività sua in favore degli orfani e dei ragazzi abbandonati, fuori Venezia; fu a Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Como, Milano, Salò. Le sue opere di carità mossero alcuni facoltosi gentiluomini a darsegli discepoli e compagni; primi fra tutti Alessandro Besozzi e Agostino Barili, entrambi sacerdoti. Così venne a formarsi intorno a lui e sotto la sua direzione un sodalizio religioso col nome De' servi dei poveri, approvato con breve da Paolo III nel 1540, poi da S. Pio V nel 1567 elevato a grado di ordine religioso con voti solenni, col nuovo titolo di Congregazione dei chierici regolari di Somasca, o dei somaschi (v.), così chiamati da Somasca in provincia di Bergamo, dove G. fondò la casa madre e morì il 7 febbraio 1538. Beatificato da Benedetto XIV, fu da Clemente XIII santificato il 12 ottobre 1766.
Bibl.: Acta Sanctorum, febbraio, II, p. 217 segg.; L'Ordine dei Chierici regolari Somaschi, Roma 1928.