FACCINI, Girolamo
Fratello minore di Bartolomeo Filippo, nacque a Ferrara dove fu battezzato il 10 genn. 1547, a quanto risulta dai registri di battesimo della chiesa di S. Maria in Vado, trascritti dal Baruffaldi (1844, p. 417 n. 1).
Fu probabilmente allievo, come il fratello, di Gerolamo da Carpi (morto nel 1556), ma non si hanno conferme documentarie al riguardo (cfr. Mezzetti-Mattaliano, 1980, p. 112). Il F. viene citato come testimone in un documento datato 26 ott. 1573 (Cittadella, 1868, II, p. 136). Probabilmente fu uno degli aiuti del fratello Bartolomeo (cfr. voce in questo Dizionario) negli affreschi (1577) del cortile del castello Estense di Ferrara. In seguito il F. viene menzionato in un pagamento datato 11 dic. 1581 per aver dipinto otto armi e stemmi e aver fatto altri lavori sopra i "corami" di un camino di un camerone di palazzo del Turco a Ferrara (ibid., I, 2, 1868, p. 623). Da un altro documento del 6 febbr. 1598, dell'Archivio del Comune di Ferrara (Baruffaldi, 1844., p. 418 n. 2), risulta che il F. insieme "ad altri compagni" eseguì archi trionfali ed "altri ornamenti temporarii per la venuta a Ferrara del pontefice Clemente VIII".
Il 15 ott. 1608 fu commissionata al F., a Ippolito Casoli e a Giovanni Battista Magagnini la decorazione del presbiterio e della navata maggiore della chiesa di S. Paolo, che doveva essere compiuta nel tempo di tre anni, ed essere simile in ricchezza e doratura all'ornato della cappella maggiore, già eseguito a quella data (Cittadella, 1868, 1, pp. 35-37; Mezzetti-Mattaliano, 1980, p. 112). Ma nel 1613 i lavori di decorazione non risultavano ancora terminati, probabilmente a causa della morte del Magagnini, avvenuta nel 1612, che fu poi sostituito da Girolamo Grassaleoni (del resto spesso attivo, insieme con Ippolito Casoli, accanto al F. nelle decorazioni di chiese cittadine).
Le decorazioni "a chiaroscuro con tocchi d'oro" della chiesa di S. Paolo sono citate da molte fonti ferraresi sette-ottocentesche, nonché dalla critica (cfr. Brisighella [sec. XVIII], p. 197; Novelli, 1991, p. 204 n. 70; Mezzetti-Mattaliano, 1980, p. 112). C. Cittadella (1782, p. 73) notava i tipici "bassi rilievi a chiaro scuro, festoni, putti, ornati e pezzi d'architettura" dell'artista, e soprattutto riconosceva i due fratelli Faccini come "inventori d'un nuovo ordine d'ornare più intrecciato e connesso".
Negli ultimi anni in cui il F. era impegnato in S. Paolo, iniziò insieme con Casoli e Grassaleoni la decorazione della navata della chiesa di S. Maria in Vado, in origine "ornata e dipinta a guazzo con tocchi d'oro da Girolamo Faccini, il quale fece li quattro Profeti a chiaroscuro in giallo, negli angoli della finta cupola et alcuni Angioletti..." (Brisigliella, p. 387).
I Profeti sono poi nuovamente citati da Cittadella (1873, p. 91), che dà notizia del loro restauro nel 1870 ad opera di G. Domenichini (cfr. anche Novelli, 1991, p. 393 n. 56, in Brisighella [sec. XVIII]). La decorazione, portata a termine alla morte del F. da Casoli e Grassaleoni, originariamente rivestiva tutto l'interno della chiesa; allo stato attuale rimangono solo alcuni frammenti di grottesche sulla controfacciata e intorno al primo, secondo e terzo altare di destra (ibid., p. 393 n. 57).
Tutti e tre gli artisti vengono definiti dal Guarini (1621), a pochi anni dall'esecuzione degli ornati, "maestri eccellenti in tali lavori".
Il Gruyer (1897, II, p. 391) cita inoltre generiche "pitture di ornamentazione nella chiesa di S. Giorgio, ora perdute.
Non si hanno notizie inerenti l'attività del figlio del F., Annibale, il quale viene menzionato come "pittore" in un documento del 18 marzo 1594, trascritto da L.N. Cittadella (1868, II, p. 120).
Il F. morì a Ferrara nel 1614 e fu sepolto il 29 novembre nella chiesa di S. Antonio (Baruffaldi, 1844, p. 418).
Fonti e Bibl.: M. A. Guarini, Compendio historico... della città di Ferrara, Ferrara 1621, p. 304; C. Brisighella, Descrizione delle pitture e sculture della città di Ferrara [sec. XVIII], a cura di M. A. Novelli, Ferrara 1991, ad Indicem; C. Barotti, Pitture e sculture... della città di Ferrara, Ferrara 1770, p. 90; G. A. Scalabrini, Memorie historiche delle chiese di Ferrara e de' suoi borghi, Ferrara 1773, pp. 32, 319 s.; C. Cittadella, Catalogo historico de' pittori e scultori ferraresi e delle opere loro, Ferrara 1782, IV, pp. 73 ss.; A. Frizzi, Guida del forestiere per la città di Ferrara, Ferrara 1787, p. 41; L. Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, Ferrara 1804, pp. 201 s.; G. C. Fachini, Due giorni in Ferrara, Ferrara 1819, p. 93; F. Avventi, Il servitore piazza. Guida per Ferrara, Ferrara 1838, pp. 136 s.; G. Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi, I, Ferrara 1844, pp. 412-418; L. N. Cittadella, Notizie amministrative, storiche, artistiche relative a Ferrara..., Ferrara 1868, I e II, ad Indicem; Id., Guida pel forestiero in Ferrara, Ferrara 1873, pp. 22, 91; G. Gruyer, L'art ferrarais à l'époque des princes d'Este, II, Paris 1897, pp. 391 s.; G.C. Reggiani, Guida artistica di Ferrara e dintorni, Ferrara 1908, pp. 10, 37; P. Niccolini, Ferrara. Nuova guida e scritti illustrativi, Ferrara 1930, p. 106; G. Medri, Ferrara brevemente illustrata ne' suoi principali monumenti, Ferrara 1933, p. 192; A. Mezzetti-E. Mattaliano, Indice ragionato delle "Vite de' pittori e scultori ferraresi" di G. Baruffaldi, I, Ferrara 1980, pp. 111 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 177; Dizionario encicl. Bolaffi dei pittori e degli incisori..., IV, pp. 265, 268.