FANTINI, Girolamo
Nacque a Spoleto nel 1602. Le notizie sulla sua vita sono scarse e lacunose; sappiamo comunque che nel 1630 ricoprì l'incarico di "trombetta maggiore" al servizio del granduca di Toscana Ferdinando Il. Anche se non possediamo informazioni precise sulla sua attività a corte è probabile che il F. abbia accompagnato spesso Ferdinando II nei suoi viaggi, ed è possibile che il 22 dic. 1636 si trovasse a Ratisbona in occasione dell'elezione a re dei Romani del futuro imperatore Ferdinando III.
Si ritiene che il F. abbia svolto la sua attività di musicista anche in Germania; l'unica sua opera che ci è pervenuta, il Modo per imparare a sonare di tromba tanto di guerra quanto musicalmente in organo ... Aggiuntovi molte sonate, fu infatti pubblicata (presso Daniel Vuastch) a Francoforte nel 1638 (lo Schmidl, basandosi su elementi imprecisati, afferma, invece, che l'opera fu stampata a Firenze). Può inoltre non essere privo di significato il fatto che i cento brani contenuti nell'opera portano i nomi di altrettante famiglie italiane e tedesche.
Il F., comunque, è noto soprattutto come suonatore di tromba. In proposito si deve ricordare la testimonianza della lettera inviata da Roma dal medico francese P. Bourdelot a padre Martin Mersenne, e riprodotta da quest'ultimo nel suo Harmonicorum libri XII, lettera che evidenziava le doti virtuosistiche del F., la "prima trombetta di guerra di tutta l'Italia", narrando un episodio interessante: in casa del cardinale Borghese il F. sarebbe stato capace di eseguire sulla tromba tutte le note cromatiche suonate da Frescobaldi all'organo, mentre il trombettiere addetto al duca Charles de Créquy, ambasciatore di Luigi XIII, riuscì ad emettere dal suo strumento solo suoni rauchi e confusi.
In passato, la grande abilità del F. fu attribuita all'uso di una tromba a tiro o al controllo delle note tramite l'inserimento della mano nella campana; in realtà egli otteneva l'emissione delle note estranee alla serie degli armonici dalla tromba naturale in do, mediante la correzione dell'imboccatura e dell'emissione stessa, una pratica comune fra gli strumentisti dell'epoca. Alla bravura del F. va anche aggiunta la qualità dello strumento, una tromba d'argento che è indicata nei documenti relativi ai prestiti degli strumenti medicei.
Il trattato del F. (ristampato in edizione facsimile a Milano nel 1934 e a Nashville, Tenn., nel 1972) e quello di Cesare Bendinelli, Tutta l'arte della trombetta (composto nel 1614 ed edito poi a Kassel nel 1975 a cura di E. H. Tarr), costituiscono i più importanti trattati del secolo XVII dedicati a questo strumento. Il contributo originale del F., in particolare, risiede nell'aver preso in esame i primi brani conosciuti per tromba e continuo, e di aver ampliato il registro acuto di una terza rispetto all'estensione conosciuta dal Bendinelli. In questo modo il F. pose le basi per un allargamento del repertorio dello strumento facendolo uscire dal limitato impiego militare o cerimoniale, conosciuto fino ad allora, e aprendolo a nuove possibilità esecutive. Fu dunque merito del F. se, a partire da Monteverdi, la tromba entrò di diritto e con pari dignità, rispetto agli altri strumenti, nella produzione strumentale dei compositori italiani del tempo.
Ignoti sono l'anno e il luogo della sua morte.
Fonti e Bibl.: M. Mersenne, Harmonicorum libri XII, l. II, De instrumentis harmonicis, propositio 18, 19, 20, Paris 1648; H. Eichborn, G. F. ein Virtuos des 17. Jahrhunderts und seine Trompeten-Schule, in Monatshefte für Musikgeschichte, XXII (1890), p. 112; A. Baines, The evolution of trumpet music up to F., in Proceedings of the Royal Musical Association, CI (1974-75), p. 1; F. Hammond, Musicians at the Medici court in the mid-seventeenth century, in Analecta musicologica, XIV (1974), pp. 152, 169; G. Gaspari, Catalogo della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890, p. 334; C. Sartori, Bibl. della musica strumentale italiana, Firenze 1952, pp. 361 ss.; Repertoire intern. des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, III, p. 8; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 185; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 519; R. Eitner, Quellen-Lexicon der Musiker, III, p. 387; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, III, colI-1800 ss.; Enc. della musica Ricordi, II, p. 166; La Musica, Diz., I, p. 630; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 394; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 700.