FERRABOSCO (o Ferabosco o Forabosco), Girolamo
Pittore. Nacque probabilmente a Padova tra il 1604 e il 1605, e a Padova morì nel 1679. Discepolo del Padovanino, fu il primo maestro del Seicento veneto a congiungere alla tradizione, rappresentata dall'arte tizianeggiante del maestro, le conquiste pittoriche degli stranieri, fattisi veneziani per arte e per dimora: il Fetti, il Liss e Bernardo Strozzi. Dove egli si rivela veramente rinnovatore è nei ritratti, a principiare da quello che è la parte maggiore di un quadro votivo della chiesa di Malamocco, rappresentante un salvataggio di naufraghi. Tutti ritratti, dai grandi ai piccoli e ai salvatori, nei loro costumi. Oltre a questo quadro, testimoniato dal Boschini nella sua seconda edizione delle Ricche Minere, va ricordato come esempio tipico il ritratto di Dama del Museo di Stato a Vienna, accertato di lui da un inventario del 1659; ritratto che ebbe l'onore di essere attribuito ad artisti spagnoli; come al Velázquez stesso la bella Menichina padovana della Galleria nazionale di Roma, altra tipica opera del F. Del quale ricorderemo ancora, alla Borghese, una Venere nuda, in piedi, attribuita un tempo al Padovanino e allo stesso Tiziano. Va ricordato che alla sua scuola numerosa, da lui tenuta a Padova nel 1653 e certo anche a Venezia, si formava G. Lazzarini il quale fu il primo maestro di Giambattista Tiepolo.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con la bibliografia precedente); H. Voss, Zum Werk d. G. F., in Belvedere, IX (1926), pp. 179-85; G. Fiocco, G. F. ritrattista, ibid., IX (1926), pp. 24-28; id., La pittura veneziana del Seicento e Settecento, Verona 1929, pp. 32-34.