GRAZIADEI, Girolamo
Nacque a Trento nel 1749 (ma Ambrosi propone il 1748) da Giuseppe, patrizio trentino. La scarsità di notizie su questo personaggio, anche nelle fonti di Trento, dove peraltro trascorse quasi tutta la vita, e l'esiguità della sua produzione letteraria rendono difficile tracciarne un soddisfacente profilo biografico. La famiglia, che pure nei secoli precedenti aveva posseduto beni feudali, acquistò solo nel 1790, con Giuseppe e il G., il titolo di conti del Sacro Romano Impero dal vicario imperiale Carlo Teodoro di Baviera, che ne faceva commercio. Dopo aver svolto i primi studi in patria, per quelli successivi il G. passò a Verona e, per breve tempo, a Roma. Nel 1775 venne eletto console di Trento, carica che ricoprì nuovamente negli anni 1779, 1783, 1787, 1788. In seguito fu capo console per la prima volta nel 1793, poi ancora nel 1798-1800 e nel 1806. Infine, il 15 sett. 1810, il viceré d'Italia Eugène de Beauharnais lo nominò podestà della città, carica che ricoprì fino al 1812. Secondo D. Sizzo "qualità morali eminenti e condizione sociale fecero di lui un importante attore nelle faccende più delicate del tempo in cui cadde l'antico principato ecclesiastico" (prefazione al Frammento di ricordi…, Trento 1862); ma forse proprio la delicatezza e segretezza di quegli impegni ne hanno reso assai labili le tracce. Nel 1793, "primo anno del suo Proconsolato", presiedette alla traslazione di un'antica statua da via S. Maria Maggiore alle adiacenze del palazzo civico; nel 1799 si adoperò per la restituzione alle monache clarisse del loro monastero, che esse avevano dovuto cedere ai soldati feriti nel maggio 1796. Considerato uomo colto e, soprattutto, integerrimo, aveva sposato Anna dei conti Bartolazzi, che gli diede due figlie e un maschio, Francesco Antonio, anche lui più volte console di Trento.
Nell'aprile 1796, in vista dell'arrivo dei Francesi, le dame della famiglia del G. si rifugiarono nel monastero di S. Chiara a Feltre, ma egli non volle lasciare Trento, cosicché quelle vi rientrarono. Le alterne occupazioni della città da parte delle truppe belligeranti causarono alle popolazioni e al patrimonio dello stesso G. gravi danni e perdite. Con l'occupazione francese il gen. A. Massena s'impossessò della cassa pubblica e di tutti i pegni del Monte di pietà, e solo all'arrivo di Napoleone Bonaparte la magistratura civica presieduta dal podestà L. Cheluzzi, della quale il G. faceva parte, riuscì a ottenere amichevolmente la restituzione di 4000 franchi e di tutti i pegni. Al ritorno degli Austriaci, nel gennaio 1797, il comandante, gen. P. Davidovich, interpretando quelle trattative come tradimento, trascese in una violenta sfuriata, accusando quei tranquilli patrizi di giacobinismo, anche se in seguito la cosa rientrò.
Non è però questa modesta attività politica a tenere in vita la memoria del G., bensì una sua privata e ininterrotta opera di cronista degli avvenimenti locali del suo tempo, che portò diligentemente avanti per circa mezzo secolo. Essa si concretizzò nelle Memorie storiche, ossia Cronaca della città e del vescovato di Trento dal 1776 al 1824 (in realtà al 1829; ms. 73 della Biblioteca comunale di Trento: originale cartaceo in due voll., di mm 280 × 350 e 360 × 250, rilegati in mezza pelle, di complessive cc. 608; ne esiste anche una copia parziale, col titolo Cronaca di Trento dal 16 marzo 1776 al gennaio 1801, nella Biblioteca civica di Riva del Garda, ms. 8, di 81 cc.). Nonostante in varie occasioni se ne sia ventilata la pubblicazione, questa non si è mai concretata; tuttavia nel corso del secolo XIX ne furono stampati diversi frammenti, tutti in opuscoli d'occasione. Il primo, già ricordato, apparve nel 1862 a Trento a cura di D. Sizzo, con il titolo di Frammento di ricordi urbani e domestici (1776-1829) del conte G. Graziadei patrizio trentino (per le nozze di una nipote ex matre del G., figlia di G. Cesarini); seguirono: La fine della dominazione napoleonica a Trento. Frammento storico cavato dalle memorie di G. Graziadei, a cura di G. Bertamini - G. Zambra, ibid. 1888 (25 pp., per nozze Zambra-Carli); Trento nel 1818, frammento cavato dai ricordi…, ibid. 1891 (17 pp., per nozze Sittoni-Maccani); Il dominio francese a Trento nell'anno 1805, frammento cavato dalla Cronaca…, ibid. 1894 (16 pp., per nozze Toresani-Fadanelli). Un ulteriore frammento fu poi inserito, insieme con quelli di altri autori, nell'opuscolo Cronache delle invasioni francesi nel Trentino, ibid. 1895.
Il G. morì a Trento il 1° apr. 1829.
Fonti e Bibl.: T. Gar, Appunti intorno alla famiglia trentina dei Graziadei estratti da vari documenti inediti conservati nella Biblioteca della città di Trento, Trento 1862; F. Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento 1894, p. 103; G.B. Socrella, Un cronista delle invasioni francesi nel Trentino (1796-1798), in Tridentum, III (1900), 7-8, p. 311 n. 2; F. Largaiolli, Bibliografia del Trentino(1475-1903), Trento 1897, pp. 58 s., nn. 409-412; G.M. Rauzi, Araldica tridentina, Trento 1987, p. 174; Bibliografia trentina, a cura di G. Coppola, sez. I, I (1500-1890), s.l. [1992], pp. 231 n. 1927, 232 n. 1938, 432 n. 3872; G. Tovazzi, Variae inscriptiones Tridentinae, a cura di R. Stenico, Trento 1994, pp. 699, 823, 908; M. Nequirito, Il tramonto del principato vescovile di Trento: vicende politiche e conflitti costituzionali, Trento 1996, ad ind.; S. Benvenuti, Personaggi della storia trentina, Trento 1998, p. 64; Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, a cura di A. Sorbelli, LXVII, pp. 36, 135; LXXI, pp. 31, 41.