Ingegnere militare e erudito (Anghiari 1523 circa - Costantinopoli 1572). Studiò diritto a Perugia, Bologna e Pisa, dove si addottorò. Interessato all'arte delle fortificazioni, collaborò, fra l'altro, alla difesa di Anghiari nel 1552. Avvocato ad Anghiari, nel 1558 fu inviato come giudice all'Amatrice, ma nel 1560 era a Venezia, dove il senatore Giovanni Donato lo favorì nella stampa delle sue opere. Giudice a Cipro, collaborò con macchine di sua invenzione alla difesa di Nicosia (1570) e poi di Famagosta, dove fu fatto prigioniero e schiavo. Condotto a Costantinopoli, fuggì dalla prigione, ma fu ripreso e trucidato. Oltre a un trattato Della fortificazione delle città (1564, pubbl. insieme a un'opera analoga di G. Castriota), lasciò scritti di varia erudizione, tra cui i Variarum lectionum seu miscellaneorum libri IV (1563), e curò edizioni di opere classiche di giurisprudenza.