MANGO, Girolamo
Nacque presumibilmente a Roma nel 1740 circa, molto probabilmente da Antonio, impresario napoletano il cui nome figura nelle fonti dal 1719 come firmatario della dedica del libretto Lo Cecato fauzo (Napoli, teatro dei Fiorentini).
Antonio Mango si stabilì a Roma all'inizio del 1729; in quell'anno subentrò a G. Mainardi come impresario del teatro Capranica (nel 1738-39 gestì anche le stagioni del teatro Alibert), mantenendo questo incarico, con alterne vicende, fino al 1740, anno in cui risulta nuovamente a Napoli per gestire la stagione d'autunno al teatro Nuovo. L'ipotesi che il M. sia figlio di Antonio trova conforto nella circostanza che anche il padre dell'impresario si chiamava Girolamo, come risulta dai due contratti stipulati nella primavera 1729 tra C. Capranica, proprietario dell'omonimo teatro, e Antonio per mettere in scena opere in musica nelle successive sei stagioni di carnevale e per l'affitto all'impresario dell'appartamento annesso al teatro in piazza Montecitorio (cfr. Pastura Ruggiero, Fonti…, p. 527).
Le prime testimonianze sull'attività di compositore del M. risalgono al carnevale 1758, quando lavorava presso il teatro della Pallacorda di Roma. A quel periodo risalgono le musiche, oggi perdute, per gli intermezzi intitolati La pedina alla moda.
Il libretto era di Lorenzo Urbani, un comico ingaggiato in quel carnevale al Pallacorda per le recite in prosa cui erano associati gli intermezzi stessi. Nella medesima stagione andò in scena al Pallacorda anche un altro intermezzo composto dal M.; pur non conoscendone il titolo, si ha notizia della pièce dall'esibizione dei conti fatta dall'impresario F.M. Rotati, in cui figura il nome del compositore: "Girolamo Mango, maestro di cappella, per porre in musica una muta d'intermezzo a tre voci e suonare il cembalo la prima sera, ha un compenso di sc. 6" (ibid., pp. 548 s.).
Parallelamente all'attività teatrale, il M. si dedicò alla composizione di oratori. Nella quaresima 1759, presso l'Arciconfraternita di S. Girolamo della Carità di Roma, fu eseguito l'oratorio Il Gionata (testo di C.A. Femi) in occasione delle celebrazioni per la domenica di Passione. La sua collaborazione con l'Arciconfraternita si protrasse per qualche anno, ma senza approdare a un incarico fisso.
Nel carnevale 1760 il M. era attivo al teatro Valle di Roma: compose alcune arie per La maestra, riadattando in forma di intermezzi la partitura originale dell'omonimo dramma giocoso di A. Palomba e G. Cocchi (Napoli 1747) e dirigendone le musiche durante le rappresentazioni del mese di gennaio insieme con alcune "commedie all'improvviso": sebbene il libretto non riporti il nome del M., ma indichi "con diverse arie d'altro celebre autore", le partiture superstiti confermerebbero l'intervento del Mango. Nella medesima stagione, come seconde recite, furono rappresentati gli intermezzi Il paese della cuccagna con musica del M. e altri autori; il libretto è una riduzione dell'omonimo dramma giocoso di C. Goldoni del 1750.
Il 29 marzo 1760 il M. accettò l'incarico di "Hofkapellmeister" a Eichstätt, in Baviera, presso la corte del principe vescovo Raymund Anton di Strassoldo. Non è chiaro come il M. abbia ottenuto tale incarico: probabilmente tramite conoscenze nell'ambito della rappresentanza permanente a Roma del vescovo. A Eichstätt il M. - che percepiva uno stipendio annuale di 300 fiorini, oltre al vitto e all'alloggio - raggiunse a corte un'alta considerazione, tanto che il 25 giugno 1768 ricevette la nomina onorifica di "Titularrat" (consigliere titolare). A questo periodo risalgono, oltre alle numerose composizioni sacre e liturgiche, una serie di drammi per musica su testi metastasiani e serenate confacenti all'ambiente di corte cui erano destinati (Il sogno di Scipione, Eichstätt 1764; Astrea placata, ibid. 1765; Il Parnaso accusato e difeso, ibid. 1766; Ciro riconosciuto, ibid. 1767; La Galatea, ibid. 1767).
Priva di fondamento sembrerebbe essere l'ipotesi di R. Schlecht secondo la quale il M. avrebbe intrapreso un viaggio tra il 1768 e il 1771; in quegli anni, infatti, furono rappresentati a corte drammi per musica composti dal M. per i festeggiamenti di Capodanno (L'Adriano, 1768; Ezio, 1770; L'eroe cinese, 1771). Dal 3 luglio 1771 vitto e alloggio gli furono commutati in denaro e il suo stipendio annuale fu aumentato a 650 fiorini. Considerata la prassi - per cui i musicisti di corte potevano mantenere il loro incarico e il salario anche durante periodi di assenza dovuti a viaggi di formazione - è probabile che il M. abbia intrapreso un viaggio solo a partire dal luglio del 1771. Dalla domanda di assunzione di A.A. Bachschmid, maestro di cappella a Eichstätt dal 24 luglio 1773, emerge, infatti, che questi aveva sostituito il M. già da quasi due anni.
Il M. era di nuovo a Roma sicuramente all'inizio del 1773: il 17 gennaio di quell'anno fu aggregato alla Congregazione dei musici di S. Cecilia con la qualifica di maestro di cappella, anche se già nel febbraio 1772, durante la stagione di carnevale, erano andati in scena a Roma al teatro Tordinona i suoi intermezzi La serva spiritosa tra gli atti della commedia in prosa Proserpina in difesa della schiava per amore e maga per accidente (libretto e commedia di G. Mancinelli).
Per il carnevale 1773 compose la farsetta L'imbrogli fortunati rappresentata al Tordinona dal 9 gennaio con Le Sventure del principe Ramiro divenuto selvaggio per amore con Pulcinella e Bruscotto spaventati dall'ombra…, commedia in prosa scritta, diretta e interpretata da Mancinelli.
Nel 1775 il M. scrisse le musiche per un altro oratorio, L'esaltazione di Salomone al trono, commissionatogli dall'Arciconfraternita di S. Girolamo della Carità ed eseguito la domenica delle palme; a questo ne seguì un altro, La casta Susanna, nel novembre del 1778. Come si può riscontrare anche per Il Gionata, tali oratori furono più volte replicati per tutto l'ultimo quarto del secolo in occasione delle diverse festività celebrate dall'Arciconfraternita.
Le ultime pièces documentate per i teatri di Roma risultano essere gli intermezzi La maga per amore (libretto di G. Donadini), rappresentati dal 3 genn. 1776 al Tordinona con La funesta caduta di Kulikam tiranno di Persia di P. Chiari, e Le governanti in discordia (libretto di A. Casini) per il carnevale 1792 al Pallacorda, insieme con La serva amorosa di Goldoni.
Nel 1794 il M. era al servizio del duca Francesco Sforza Cesarini, come si evince dal libretto e dalle partiture per La disfatta di Turno, dramma per musica dell'abate F. Ballani rappresentato a Firenze il 3 giugno 1794 al teatro degli Intrepidi.
Non è da escludere che i rapporti con la famiglia Sforza Cesarini, proprietaria in Roma del teatro Argentina e di un teatrino privato nel loro palazzo, risalissero al periodo del rientro in patria del M., nel 1773, quando, in occasione della rappresentazione de L'imbrogli fortunati, il libretto fu dedicato alla duchessa Marianna Caetani Sforza Cesarini, madre di Francesco. La medesima rappresentazione della Disfatta di Turno al teatro degli Intrepidi troverebbe una motivazione in seguito alla frequentazione da parte del M. di tutto l'entourage degli Sforza Cesarini in un periodo (dal 1773 al 1794 circa) in cui il teatro Argentina vide succedersi alcuni impresari di origine o provenienza fiorentina.
La sinfonia d'apertura de La disfatta di Turno è in un movimento, Allegro spiritoso, introdotto da un Andante maestoso di sole cinque battute, e si sviluppa in una forma sonata priva di un vero e proprio sviluppo. I pezzi rimasti ci lasciano prova di una scrittura musicale che sfrutta in maniera estremamente raffinata il timbro dei fiati. Le arie dei protagonisti prevedono la tromba con funzione concertante (arie di Lavinia Porto scolpita in seno, atto I, scena 5, anche con oboe solo; di Enea Son guerriero all'armi usato, I, 8); effetti onomatopeici sono affidati a oboi, clarinetti e corni sia nella cavatina di Turno Ah perché fra l'armi ancora (I, 1) sia nel terzetto Gela al colpo e un freddo orrore (II, 8). In occasione della prima l'opera e le musiche del M. furono accolte con grande favore dal pubblico e dai recensori della Gazzetta toscana (n. 23, 7 giugno 1794, pp. 89 s.).
Un libretto risalente al 1802 testimonierebbe la collaborazione del M. con la Congregazione dell'Oratorio di Roma, per la quale avrebbe composto le musiche dell'oratorio Le virtù in gara per lodare s. Filippo Neri (testo di Femi).
Il M. morì a Roma al principio del 1809, come testimonia la ricevuta di elemosina, datata 22 gennaio, per tre messe all'altare di S. Cecilia nella chiesa di S. Carlo ai Catinari in suffragio della sua anima, dopo una malattia che, a partire dall'ottobre 1805, lo aveva reso infermo e bisognoso dei sussidi caritativi elargiti dalla Congregazione di S. Cecilia.
Della produzione teatrale del M. si sono perse quasi completamente le musiche, ma conservati i numerosi libretti già menzionati. Si conservano le partiture della sinfonia, delle principali arie e pezzi d'insieme della Disfatta di Turno (Roma, Biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia, G.Mss., 199 misc., cc. 17-24; 205 misc., cc. 68-100; 210 misc., cc. 40-45; 220 misc., cc. 30-37; 281; 847; 900; 901); de La maestra si conservano le arie Questo core, Quei begli occhi, Padron mio caro (Eichstätt, Ordinariatsarchiv, Sammlung R. Schlecht, Esl.VIII.605b-c-d; Münster, Bischöfliches Priesterseminar Bibliothek, Santini-Bibliothek, Hss., 175 n. 1-2); inoltre i pezzi vocali Nel mirarti in volto o cara (Roma, Acc. nazionale di S. Cecilia, Mss., A.Ms.3262; A.Ms.3240) e Quam sum felix (Eichstätt, Ordinariatsarchiv, Sammlung R. Schlecht, Esl.VI.143).
Degli oratori, oltre ai libretti, si conserva la partitura de L'esaltazione di Salomone al trono (Arch. di Stato di Roma, Fondo musicale dell'Arciconfraternita di S. Girolamo della Carità, Mus., 107-108; Lisbona, Bibl. da Ajuda, 44.XI.71-72).
Composizioni sacre per voci e orchestra: tre messe in re maggiore (Harburg, Fürstlich Öttigen-Wallerstein'sche Bibliothek, III.4.1/2.2.o.84-85; III.4.1/2.2.o.107; III.4.1/2.2.o.136; III.4.1/2.2.o.1005; Kostanz, Stadtarchiv: senza segnatura, olim 83; Weyarn, Pfarrkirche Bibliothek, nn. 298-299; Solothurn, Zentralbibliothek, Musiksammlung, 8014; Einsiedeln, Kloster Einsiedeln Musikbibliothek, 4114; Ebrach, Katholisches Pfarramt Bibliothek: senza segnatura; Münster, Bischöfliches Priesterseminar Bibliothek, Santini-Bibliothek, 2467, olim n. 1637; Feldkirch, Domarchiv, Hss., II.77); messa in la maggiore (St. Gallen Domchorarchiv, Hss., 16; il Kyrie a Rheinfelden, Christkatholisches Pfarramt, Hss., A.26); brani liturgici, litanie e offertori (Engelberg, Kloster Musikbibliothek, Hss., A.432-434; Feldkirch, Domarchiv, Hss., II.29; Eichstätt, Ordinariatsarchiv, Sammlung R. Schlecht, Esl.II.156; Harburg, Fürstlich Öttigen-Wallerstein'sche Bibliothek, III.4.1/2.2.o.223; Münster, Bischöfliches Priesterseminar Bibliothek, Santini-Bibliothek, 2467; Tegernsee, Pfarrkirche Bibliothek-Herzogliches Archiv, Hss., 32).
Brani orchestrali: sinfonia in do maggiore (Roma, Arch. musicale della basilica di S. Giovanni in Laterano, C.117), sinfonia in re maggiore (Eichstätt, Ordinariatsarchiv, Sammlung R. Schlecht, Esl.VIII.133).
Probabilmente si può attribuire al M. il Magnificat a quattro voci e orchestra del "Sig. Mango" (Modena, Biblioteca Estense e universitaria, Mus., F.679) che P. Lodi ipotizzava di Vincenzo Mango (Catalogo…, p. 46).
Fonti e Bibl.: Roma, Acc. nazionale di S. Cecilia, Arch. storico, Archivio preunitario, cat. III: Stato nominativo generale, b. 103, f. 1885; Eichstätt, Ordinariatsarchiv, Sammlung R. Schlecht, X.342: R. Schlecht, Musikgeschichte der Stadt Eichstätt; Chracas. Diario ordinario…, n. 6513 (7 apr. 1759), p. 10; n. 6633 (12 genn. 1760), pp. 15 s.; n. 8440 (16 genn. 1773), p. 12; n. 402 (7 nov. 1778), p. 13; Catalogo delle opere musicali. Città di Modena. R. Biblioteca Estense, a cura di P. Lodi, Parma 1917, p. 46; A. Cametti, Il teatro di Tordinona poi di Apollo, Tivoli 1938, pp. 398 s., 401; Catálogo de música manuscrita, a cura di M.A. Machado Santos, III, Lisboa 1960, p. 49; I. Mamczarz, Les intermèdes comiques italiens au XVIIIe siècle en France et en Italie, Paris 1972, pp. 422, 609; M. Schuler, Das Noteninventar der Kollegiat- und Pfarrkirche St. Stephan in Kostanze, in Kirchenmusicalisches Jahrbuch, LVIII-LIX (1974-75), p. 92; L. Cairo, I luoghi scenici nella Roma del Settecento, in Orfeo in Arcadia: studi sul teatro a Roma nel Settecento, a cura di G. Petrocchi, Roma 1984, pp. 283 s.; K.W. Littger, Musik in Eichstätt. Beiträge zur Geschichte der Hofmusik und Katalog, Tutzing 1988, pp. 26, 120-122; Id., "Sowohl in denen geigend- als blasenden Instrumenten qualificirt". Zur Geschichte der Eichstätter Hofkapelle, in Musik in Bayern, XXXVII (1988), pp. 26, 28; M.G. Pastura Ruggiero, Per una storia del teatro pubblico in Roma nel secolo XVIII. I protagonisti, in Il teatro a Roma nel Settecento, Roma 1989, I, pp. 461 s.; Id., Fonti per la storia del teatro romano nel Settecento conservate nell'Archivio di Stato di Roma, ibid., II, pp. 524-527, 546, 548; H. Unverricht, Die Bewerbung des Mainzer Hofkapellmeisters J.M. Schmid um das Eichstätter Hofkapellmeisteramt im Jahre 1759, in Quaestiones in musica. Festschrift für Franz Krautwurst zum 65. Geburtstag, a cura di F. Brusniak - H. Leuctmann, Tutzing 1989, p. 682; M. De Angelis, La felicità __in Etruria. Melodramma, impresari, musica, virtuo-si: lo spettacolo nella Firenze dei Lorena, Firenze 1990, p. 207; U. Unverricht, Die Eichstätter Hofkapellmeister, in Musik in Bayern, XLII (1991), pp. 101 s.; E. Simi Bonini, Il fondo musicale dell'Arciconfraternita di S. Girolamo della Carità, Roma 1992, pp. 30, 72, 75, 77-95, 144; R.L. Weaver - N. Wright Weaver, A chronology of music in the Florentine theater, 1751-1800, Warren, MI, 1993, pp. 82, 704 s.; S. Franchi, Le impressioni sceniche. Diz. bio-bibliografico degli editori e stampatori romani e laziali di testi drammatici e libretti per musica dal 1579 al 1800, I, Roma 1994, pp. 347, 588, 598, 614, 625, 818; Id., Drammaturgia romana II (1701-1750), Roma 1997, pp. XXXIX s., LV, 247, 258 s., 264 s., 271, 274 s., 294, 298, 303; C. Schweisthal, Die Eichstätter Hofkapelle bis zu ihrer Auflösung 1802, Tutzing 1997, ad ind.; Thematischer Katalog der Musikhandschriften in Eichstätt, II, Sammlung Raymund Schlecht Katalog, a cura di C. Grosspietsch, München 1999, pp. XXVI, XXX s., XXXIV, 168-170; L'Arch. musicale della Basilica di S. Giovanni in Laterano. Catalogo dei manoscritti e delle edizioni (secc. XVI-XX), a cura di G. Rostirolla, Roma 2002, I, p. 563; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, VI, pp. 299 s.; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, II, p. 275; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, I, p. 412; The New Grove Dict. of music and musicians, XV, p. 757; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Sachteil, II (1995), col. 1686 (s.v. Eichstätt); Personenteil, XI (2004), coll. 972 s.