MORLINI, Girolamo
Avvocato, nacque a Napoli verso la fine del sec. XV. Visse poveramente esercitando la sua professione. Pubblicò nel 1520 (ed. ristampata a Parigi nel 1855) nella città natale, un volume di Novellae, con un'appendice di venti favole e una commedia. Apuleio fu il suo maestro in certe forme stilistiche, oscure e artificiose.
Tuttavia la raccolta del M., che consta di 81 novelle, è notevole così per la ricchezza e varietà dei temi trattati, segnatamente di carattere fantastico e comico, come per l'abbondanza del colore locale risultante dalle frequenti descrizioni di costumanze, feste tradizionali, superstizioni d'ogni genere. Si aggiunga la rappresentazione vivacemente satirica del popolo napoletano, alla quale il linguaggio latino, cosparso di solecismi e di parole dialettali malamente latinizzate, accresce vivezza e sapore. I racconti sono indipendenti l'uno dall'altro, e finiscono tutti con una breve moralità, come le favole. Un altro loro pregio è che la grande maggioranza di essi fu attinta direttamente dalla tradizione orale, comprese alcune fiabe e alcune fosche apparizioni di trapassati, che poi furono saccheggiate dallo Straparola. Le Novellae furono tradotte in francese e in tedesco.
Bibl.: L. di Francia, Novellistica, I, Milano 1924, pp. 580-91.