PARABOSCO, Girolamo
Poligrafo e musicista, nato a Piacenza intorno al 1524, morto nel 1557 a Venezia, dove dal 1551 era primo organista della cappella ducale di S. Marco. Nella breve vita il P. scrisse moltissimo: liriche, poemetti, commedie (Il Viluppo, 1547; I Contenti, 1549; L'Ermafrodito, 1549; Il Marinajo, 1550; Il Pellegrino, 1552; Il Ladro, 1555; La Fantesca, 1557), una tragedia (La Progne, 1548), e molt'altro; ma non si sollevò mai al disopra della mediocrità. Il meglio che egli produsse sono I Diporti (1550; 2ª ed., 1552). A imitazione del Boccaccio, e secondo la moda letteraria del tempo (cfr., p. es., gli Asolani del Bembo, il Cortegiano del Castiglione, ecc.), il P. immagina che molti personaggi veneti e forestieri, adunatisi in un'isoletta della Laguna per una caccia, non potendo cacciare per il maltempo, si consolino ragionando, leggendo, novellando. Diciassette novelle, molte delle quali riprendono spunti delle commedie, sono sparpagliate nelle tre giornate dei Diporti: e alcune di esse sono notevoli per vivacità di rappresentazione psicologica.
Come musicista, il P., che studiò sotto la guida di A. Willaert, compose varî pezzi vocali, tra cui alcuni mottetti.
Cfr. Novellieri minori del Cinquecento, a cura di G. Gigli e F. Nicolini (Bari 1912).
Bibl.: G. Bianchini, Il Tempio della Fama di messer G. P., in Miscell. per le nozze Biadego-Bernardinelli, Verona 1896; id., G. P. scrittore e organista del secolo XVI, in Miscell. della Deputaz. veneta di st. patr., 2ª s., VI (1899); G. Rua, Di alcuni rapporti fra le commedie e le novelle di G. P., in Bibliot. delle scuole ital., III, p. 38 segg.