Scultore (n. Napoli 1502 circa - m. 1537 circa), con Giovanni da Nola il più significativo esponente della scultura napoletana del Cinquecento. Si formò nella bottega di B. Ordóñez, per il quale si recò a Carrara (1521 circa) a completare le figure del monumento Jiménez. Le sue opere, nelle quali i modi taglienti iniziali si piegano a una morbidezza pittorica, rivelano, accanto all'arte del maestro e al contatto con la cultura fiorentina più avanzata, l'apprezzamento di maestri del Quattrocento, come Rossellino o Benedetto da Maiano. Tra le sue opere a Napoli: Incredulità di s. Tommaso, S. Maria delle Grazie a Caponapoli; altare del Pezzo, Monte Oliveto; sepolcro di Antonio di Gennaro in S. Pietro Martire (smembrato).