girondini
Gruppo politico della Rivoluzione francese, formatosi all’Assemblea legislativa (1791) attorno alla frazione dei deputati del dipartimento della Gironda, quali P.-V. Vergniaud, M.-É. Guadet, M. Isnard, A. Gensonné e soprattutto J.-M. Roland de la Platière, J.-P. Brissot, J. Pétion, A.-N. Condorcet ecc. Capo ne era Brissot (donde anche il nome di brissotins ai suoi seguaci). Nell’Assemblea il gruppo assunse atteggiamento radicale e antimonarchico e impose a Luigi XVI la dichiarazione di guerra alle potenze europee (24 apr. 1792). Ma le posizioni girondine furono superate dalla grande crisi del giugno-agosto 1792 e alla Convenzione, dopo una iniziale prevalenza, i g. si trovarono contro i montagnardi guidati da Danton e da Robespierre. Il 2 giugno 1793 la lunga lotta, svoltasi sulla base della supremazia o meno di Parigi sui dipartimenti, si chiuse con la sconfitta e la proscrizione dei g.: invano essi tentarono la riscossa provocando una insurrezione federalista nei dipartimenti: i più salirono il patibolo. Solo con la reazione termidoriana i pochi g. superstiti ritornarono alla Convenzione.