CERACCHINI, Gisberto
Pittore, nato a Foiano della Chiana (Arezzo) il 5 gennaio 1899. A Roma, dove vive, frequentò una scuola operaia di disegno, ciò che non toglie ch'egli debba considerarsi autodidatta. Sue opere apparvero alle mostre del "Novecento", e alle più importanti esposizioni d'arte italiana, e figurano in gallerie pubbliche e private, italiane ed estere. Nel 1935 ottenne uno dei premî della II Quadriennale.
Dalla sua prima opera esposta (la Discordia, 1921) alle più recenti, il C., largamente discusso, non ha mutato la sostanza del suo stile: che deriva dalla rivalutazione del gusto dei primitivi, avvenuta sui primi del '900, e di quei caratteri formali (disegno e colore) di esso storicamente caratteristici. Linguaggio, il suo, di intonazione ingenua, un sermo rusticus, che non vuol dire del tutto incolto o istintivo. Anzi, compromesso qua e là come da una patina di antico, e da una certa affettazione di semplicità o purismo. Nel quale linguaggio il pittore svolge i suoi idillî georgici, di composizione bilicata e simmetrica, o riprende, rinnovandoli, classici temi (come Venere dormiente, 1934; Susanna, 1934), o affronta soggetti di vita civile, come ad Arezzo, dove ha eseguito pitture murali nella Casa del fascio (1936). Altre sue opere, delle più note, La famiglia (1923), Abbeveratoi0 (1928), Campagnoli (1930), L'aratura (1930), Meriggio (1932), Riposo (1932), Colloquio (1933), La fonte (1933), La famiglia del pastore (1934), La colomba (1934).
Bibl.: L. de Libero, G. C., Milano 1935 (con bibl.); V. Guzzi, in Nuova Antologia, 1935; E. Cecchi, in Circoli, 1935.