GISULFO II principe di Salerno
Fatto nel 1042 collega di Guaimario V, principe di Salerno, suo padre, venne dieci anni dopo spodestato e imprigionato da una congiura che spense Guaimario. Dopo soli otto giorni, però, liberato dai Normanni accorsi in suo aiuto, ricuperò il principato, mutilato però dai liberatori e in seguito venuto sempre più restringendosi intorno alla capitale. Secondo Amato, storico e panegirista dei Normanni, G. fu un malvagio, ma dai fatti risulta altrimenti. Egli lottò fino all'estremo per difendere l'indipendenza del suo stato, ultimo avanzo del dominio longobardo, contro la conquista normanna. Sorretto prima dalle alleanze bizantina e pontificia, G. finì col rimanere solo contro la potenza di Roberto il Guiscardo. Disdegnando tuttavia ogni proposta di pace, si sostenne eroicamente prima nella sua città, assediata negli ultimi sette mesi del 1076; poi, caduta questa per tradimento, nel castello ancora per altri sei mesi, finché la fame lo costrinse ad arrendersi. Esule, ottenne dalla curia romana il governo della Campagna, importanti incarichi, per riapparire poi fugacemente nel 1088 duca di Amalfi e sparire per sempre non si sa dove né quando.
Bibl.: v. gisulfo i.