Magrini, Gitt
Nome d'arte di Rosa Chiari Solari, costumista cinematografica nata a Zoagli il 3 ottobre 1914 e morta a Roma il 10 luglio 1977. Lavorò in particolare con i registi della Nouvelle vague ma anche con i grandi autori del cinema italiano, da Bernardo Bertolucci e Michelangelo Antonioni a Marco Ferreri e Mario Monicelli. La M. ripercorse epoche diverse con uno stile estremamente personale, elegante ed essenziale, e mai preponderante rispetto al film, anzitutto modellando i costumi sul corpo degli attori.
Dopo aver incontrato Antonioni sul set di La notte (1961), nel quale interpretava un piccolo ruolo, fu da lui scelta per curare i costumi dei film L'eclisse (1962) e Deserto rosso (1964), ambientati entrambi negli anni Sessanta, i cui abiti, indossati da Monica Vitti, rispecchiano nella loro eleganza, la freddezza della borghesia dalla quale proviene la protagonista. Con Bertolucci la M. ebbe modo di sondare mondi diversi, dal film in costume a quello contemporaneo: realizzò sofisticate mises anni Quaranta per Il conformista (1970), altre, tipiche degli anni Settanta, per Ultimo tango a Parigi (1972), mentre ripercorse cinquant'anni di storia in Novecento (1976). Tra i suoi lavori per i registi della Nouvelle vague da ricordare i costumi di Deux ou trois choses que je sais d'elle (1966; Due o tre cose che so di lei) di Jean-Luc Godard mentre per François Truffaut realizzò splendidi modelli di fine Settecento e inizio Ottocento in L'enfant sauvage (1970; Il ragazzo selvaggio), tornando a descrivere i primi anni del Novecento, periodo storico a lei congeniale, in Les deux anglaises et le continent (1971; Le due inglesi). Il gusto sobrio e la grande raffinatezza manifestati in questi lavori non le impedirono di confrontarsi con le atmosfere grottesche e visionarie del cinema di Ferreri per il quale lavorò in La cagna (1972), La grande bouffe (1973; La grande abbuffata) e L'ultima donna (1976), per terminare poi l'attività con Un borghese piccolo piccolo (1977) di Monicelli.