Giuda Patriarca
Figlio di Giacobbe (Gen. 29, 35); specialmente perché fra i suoi discendenti ci fu Davide, il grande re d'Israele, dal suo nome derivarono i termini ‛ Giudea ' e ‛ Giudei ' per designare, nel periodo postesilico, rispettivamente la regione attorno a Gerusalemme e i suoi abitanti. Da G. doveva sorgere il Messia (cfr. Gen. 49, 10), come avvenne realmente (cfr. Matt. 1, 3 ss.).
D. parla di G. in Mn III V 1-3, quando riporta e confuta lo strano argomento per provare la superiorità della Chiesa rispetto all'Impero: quella è rappresentata da Levi, questo da G.; poiché il primo è superiore, in quanto nato prima, al secondo, Ecclesia praecedit Imperium in auctoritate. D. dubita della legittimità del ravvicinamento fra i due patriarchi e le due autorità, mentre nega rigorosamente che l'ordine di nascita dimostri un rapporto gerarchico fra la Chiesa e l'Impero. Nella lettera ai nobili d'Italia (Ep VIII 1) con stile aulico si applica il testo messianico di Gen. 49, 9 (ma il testo è desunto direttamente da Apoc. 5, 5) sulla discendenza di G. a Enrico VII, in cui D. ripose tante vane speranze.