tetico, giudizio
Dal lat. tardo thetĭcus, gr. ϑετικός, der. (come ϑέσις «posizione, cosa che viene posta») dal tema di τίϑημι «porre». Nella logica filosofica, sono detti giudizi t. (anche giudizi di posizione o di esistenza o esistenziali) quei giudizi in cui si asserisce (o nega) soltanto l’esistenza del soggetto e che pertanto appaiono privi di predicato. Nella dialettica idealista, l’aggettivo tetico significa «riguardante il momento della tesi», cioè del pensiero «che si pone» (➔ tesi): Gentile, per es., parla di «atto t., antitetico e insieme sintetico».