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GIUFFRE, James Peter, detto Jimmy

di Antonio Lanza - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
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GIUFFRE, James Peter, detto Jimmy

Antonio Lanza

Sassofonista, clarinettista e compositore statunitense di jazz, nato a Dallas (Texas) il 26 aprile 1921. Diplomatosi nell'università del Texas (1942), suonò durante il servizio militare (1944) in un'orchestra dell'aviazione americana, quindi nella Dallas Symphonic Orchestra e nelle big bands di B. Raeburn (1946), G. Roland, J. Dorsey (1947), B. Rich (1948) e W. Herman (1949), per il quale aveva composto il brano Four brothers (1947).

Stabilitosi a Los Angeles, per otto anni studiò composizione con W. La Violette e si impose come uno dei creatori del West coast jazz, una sapiente fusione di bop e cool con recupero di elementi dello swing, specie di quello di Kansas City. Con Sh. Rogers incise Modern sounds, manifesto del jazz californiano, firmando il brano Four mothers; con Sh. Mannie l'album West coast sound che riunisce registrazioni effettuate tra il 1953 e il 1955, e con i Lighthouse All Stars molti LP, fra cui Howard Rumsey Lighthouse All stars, vol. I.

Il primo disco a suo nome fu Four brothers (1954-55), cui seguì (giugno 1955) Tangents jazz, uno dei più alti esempi di jazz ''cameristico'' moderno, inciso con un quartetto senza pianoforte (trombettista J. Sheldon, bassista R. Peña e batterista A. Anton); in esso G. fondeva genialmente jazz e musica dotta europea, forma che sviluppò ulteriormente in The Jimmy Giuffre clarinet (1956).

Alla fine del 1956, formato col chitarrista J. Hall e il bassista Peña un trio, G. incise l'album The Jimmy Giuffre 3, inaugurando un jazz da camera attraverso la fusione del blues e della più autentica tradizione jazzistica con il contrappunto. Dello stesso periodo sono Western suite (1958), Seven pieces (1959), The easy way e Ad lib (1959).

Nel 1961 G. formò un nuovo trio con P. Bley, pianista di free jazz bianco, e il bassista St. Swallow, incidendo tra il 1961 e il 1962 Fusion, Thesis e Free fall.

Per dieci anni G. si ritirò quasi totalmente dall'attività concertistica, dedicandosi all'insegnamento in varie università statunitensi, al perfezionamento del clarinetto, all'apprendimento del flauto e alla composizione di partiture accademiche o di musiche da film. Nel dicembre 1972 registrò con un nuovo trio Music for people, birds, butterflies & mosquitoes, in cui si avvertono le recenti esperienze di free jazz e un'attenzione per le atmosfere orientali e il folklore balcanico. Del 1975 è River chant, mentre del 1983 è il poco convincente Dragonfly, registrato con un quartetto comprendente tastiere elettroniche e un basso elettrico. Di ottimo livello l'intenso Quiet song (1974). G. è tornato a far uso delle tastiere elettroniche nei due ultimi dischi, Quasar (1985) e Liquid dancer (1989).

Bibl.: G. Russell, J. Giuffre, in The Jazz Review, 1958; R. Horricks, These jazzmen of our time, Londra 1959; L. Stephens, J. Giuffre, in The Jazz Review, 1960; B. Korall, The musical growth of J. Giuffre: search of freedom, in Down Beat, 1961; M. Williams, Giuffre/Brookmeyer reunion, ibid., 1968; Id., What ever happened to the clarinet, in Jazz & Blues, 1973; B. Korall, Music for people, birds, butterflies & mosquitoes, in Down Beat, 1974; F. Bonchard, Four brothers plus three decades, ibid., 1981; L. Tomkins, J. Giuffre: my journey back to the Mainstream, in Crescendo International, 1983; Id., J. Giuffre: arrangers must regain their originality, ibid., 1983; R. Gordon, Jazz West Coast, Londra 1986; A. Tercinet, West Coast Jazz, Marsiglia 1986.

Vedi anche
Hall, James Stanley, detto Jim Chitarrista statunitense (Buffalo 1930 - New York 2013). È stato protagonista del rilancio della chitarra elettrica nei contesti più cameristici del jazz californiano della seconda metà degli anni Cinquanta con Ch. Hamilton e J. Giuffre, e poi a New York con S. Rollins, B. Evans e altri. Ha promosso ... Konitz, Lee Konitz ‹kòoniz›, Lee. - Sassofonista statunitense (n. Chicago 1927). Dal fondamentale incontro, a metà degli anni Quaranta, con L. Tristano, del quale assorbì l'estetica e i nodi teorici, nacque il suo stile caratterizzato da una sonorità contenuta e priva di vibrato, da una concezione sovente contrappuntistica ... Young, Lester Willis Sassofonista statunitense (Woodville, Mississippi, 1909 - New York 1959). Dedicatosi dapprima alla batteria e al sassofono contralto, fece parte di numerose orchestre (tra cui quella di C. Basie, 1936-40), passando poi al sassofono tenore. Tenorsassofonista dalla sonorità e dallo stile originalissimi, ... Getz, Stanley, detto Stan Getz ‹ġèts›, Stanley, detto Stan. - Musicista statunitense di jazz (Filadelfia 1927 - Malibù, California, 1991). Dopo aver suonato con J. Teagarden e con l'orchestra di S. Kenton, si affermò nella big band di W. Herman. La sonorità suadente e raffinata del suo sax tenore e il senso elegantemente melodico ...
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sindrome di Peter Pan loc. s.le f. Condizione di immaturità che comporta la fuga dalle responsabilità dell’età adulta e il desiderio di regressione all’età infantile; talvolta usata con tono ironico o scherzoso. ◆ Qualcuno ha detto che...
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