GIULIA MESA (Iulia Maesa)
Oriunda di Emesa, sorella di Giulia Domna, madre di Soemia e Mamea, riesce a far eleggere imperatore il nipote Eliogabalo, che accompagna nell'accampamento e in senato (Herodianus, v, 3, 2 e passim); resosi a tutti inviso Eliogabalo, trasferisce il potere all'altro nipote e muore poco dopo (226) almeno sessantenne; fu consacrata. Incerti sono i ritratti marmorei a lei attribuiti. Il suo ritratto numismatico, improntato ad un insolito realismo, ce la mostra ormai in età avanzata e, contrariamente all'uso dell'epoca, insiste a disegnare le molte rughe di questo volto segnato dal tempo, e dominato dal grande naso aquilino ancor più accentuato dal disseccarsi delle guance. I capelli sono acconciati come quelli della sorella e delle figlie, in bande appena ondulate che coprono l'orecchio e son fermati da una crocchia rotonda e piatta sulla nuca. Il ritratto di G. M. è conservato anche su una gemma.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., IV, p. 391 s.; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, p. 95 s.; Mattingly-Sydenham, Rom. Imp. Coin., IV, 2, pp. 49, 61; A. Furtwängler, Gemmen, Monaco 1900, tav. XLVIII, n. 27; L. N. LanckoroÎnski, Das röm. Bildnis, Amsterdam 1944, p. 62 ss.; K. Wessel, in Arch. Anz., 1946-47, p. 63 (acconciatura); V. Scrinari, in Bull. Com., LXXV, 1956, p. 129.