BONAZZI, Giuliano
Nacque a Sissa (Parma) il 16 nov. 1863. Laureatosi in giurisprudenza, entrò nelle biblioteche governative, svolgendo per due anni le funzioni di bibliotecario all'Estense di Modena (1892-1894), e per cinque anni quelle di direttore della Universitaria di Cagliari (1894-1899); fu quindi all'Alessandrina di Roma dal 1899 al 1905 e, dopo un breve periodo trascorso alla Marciana di Venezia (agosto-dicembre 1905), ottenne la direzione della Universitaria di Torino, colpita appena un anno prima da un furioso incendio che ne aveva distrutto gran parte della suppellettile libraria.
Nell'opera di riordinamento e di ricostruzione della biblioteca torinese il B. diede la misura della sua preparazione tecnica e delle sue capacità organizzative, riaprendo al pubblico i nuovi locali dopo meno di un anno di lavori e provvedendo ad una più funzionale sistemazione dei servizi e del materiale librario.
Il B. era allora uno dei bibliotecari italiani più preparati dal punto di vista professionale e fra i più aperti all'apprendimento delle esperienze straniere in campo bibliografico. Dopo l'epoca dei bibliotecari-letterati, dei R. Bonghi e dei D. Gnoli, che, sebbene talvolta con metodi sbrigativi, avevano creato e organizzato le prime biblioteche del Regno, era maturata una nuova generazione, di cui il B. era esponente, conscia dei problemi immensi offerti dall'enorme patrimonio librario italiano e dall'arretratezza della corrispondente organizzazione bibliotecaria. Già fra il 1889 e il 1890 (dopo alcune giovanili esperienze letterarie) aveva pubblicato due opuscoli dedicati rispettivamente all'edilizia e all'ordinamento delle biblioteche (Dell'ordinamento delle biblioteche. Saggio, Parma 1889) e all'enunciazione di un nuovo sistema di classificazione sistematica (unico escogitato in Italia), diviso in venticinque classi (Schema di catalogo sistematico per le biblioteche, Parma 1890). Fornito di ampia e solida preparazione culturale, si volse negli anni seguenti a lavori di erudizione storica, pubblicando con metodo esemplare testi documentari e narrativi di epoca medievale; primo fra essi fu un cartolario volgare del monastero sardo di S. Pietro di Silki dei secoli XI-XIII, da lui acquistato per la Universitaria di Cagliari, ed edito con ampia introduzione storica e prezioso glossario linguistico (Il Condaghe di San Pietro di Silki. Testo logudorese inedito dei secoli XI-XIII, Sassari-Cagliari 1900); seguirono nel 1902 e nel 1911 due cronache lombarde per la nuova edizione dei Rerum Italicarum Scriptores (Chronicon Parmense, IX, 9, e Chronica gestorum in partibusLombardiae et reliquis Italiae, XXII, 3), nella preparazione delle quali - e in particolare del Chronicon Parmense, di complessa tradizione testuale - dovette risolvere ardui problemi filologici.
Nel 1909 il B. ebbe la direzione della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ove rimase sino al collocamento a riposo avvenuto nell'anno 1933. In questo periodo riuscì a rendere funzionali i diversi servizi del grande istituto, ovviando con innovazioni a volte geniali alle difficoltà tecniche e alla ristrettezza dello spazio. A queste, di carattere tecnico, univa altre iniziative più propriamente bibliografiche: dopo aver contribuito alla redazione delle Regole per la compilazione del catalogo alfabetico, emanate dal ministero della Pubblica Istruzione nel 1921, il B. iniziò un censimento di tutti gli incunaboli delle biblioteche italiane (oggi realizzato dall'Indice generale degli incunaboli) e un repertorio alfabetico di tutte le opere degli scrittori italiani dal 1500 in poi: iniziativa che, per mancanza di personale e di mezzi, rimase interrotta.
Nel frattempo la ristrettezza dei vetusti locali della Nazionale romana induceva il B. a cercare una nuova sede per la biblioteca; già nel 1903 e nel 1904 egli, insieme con gli architetti M. e P. Piacentini, aveva elaborato un progetto per la Nazionale di Firenze; forte di questa esperienza, nel 1912 rese noto il piano di una grande biblioteca a raggiera (secondo uno schema già da lui caldeggiato nell'opuscolo del 1889), che avrebbe dovuto essere costruita poco lontano dalla vecchia sede; nel 1929, sfumata questa possibilità, avanzò un diverso progetto, che prevedeva l'erezione di un grande edificio rettangolare tra piazza della Pilotta e il Quirinale, e, infine, giunse a proporre l'unificazione in una sola, grande raccolta di tutte le minori biblioteche romane intorno alla Nazionale ricostruita alla periferia della città.
Dopo il collocamento a riposo il B. si volse agli studi classici, pubblicando nel 1936 e nel 1939 due edizioni critiche, con traduzione in versi, delle poesie di Catullo e di Properzio (Catulli carmina. Poesie di Gaio Valerio Catullo, Roma 1936; Le elegie diSesto Properziosecondo la lezione genuina..., Roma 1939; Propertius resartus..., Romae 1951). Si tratta di lavori filologicamente di non grande valore, in quanto le congetture, basate di solito su criteri paleografici, sono troppo spesso audaci o arbitrarie; errata fu poi la rivalutazione operata dal B. di uno dei codici deteriores della tradizione properziana, il tardo Vat. Pal.lat. 910, le cui varianti egli accettò come lezioni genuine, mentre l'odierna critica appare concorde nel giudicarle spurie; le disinvolte traduzioni metriche che accompagnano i testi, infine, risentono di un accentuato e a volte stucchevole tono aulico.
Il B. morì a Roma il 17 nov. 1956.
Oltre alle opere citate nel testo, si ricordano del B. anche: Canto dell'alba, Parma 1885; Il matrimonio di Annetta. Novella, Parma 1887; la trad. ital. di P. B. Shelley, Prometeo disciolto, Parma 1892; Di un edificio per la Biblioteca NazionaleCentrale di Firenze, Roma 1903 (insieme con P. ed M. Piacentini); Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele. Progetto di una nuova sede, Roma 1912; Per la creazione in Roma di una grande Biblioteca Nazionale, Roma 1929.
Bibl.: N. Santovito Vichi, Ricordo di G. B., in Acc. e Bibl.d'Italia, XXV (1957), pp. 39-46; Id., G. B. nel centenario dellanascita, in Boll. d'informazioni dell'A.I.B., n.s., III (1963), pp. 161-67; per l'edizione di Properzio curata dal B., si veda Sex. Propertii Elegiarum libri, a cura di M. Schuster e F. Dornseiff, Lipsiae 1958, p. XV.