CARTARI, Giuliano
Nacque a Bologna tra il 1535 ed il 1539. G. Gaspari (Musica e musicisti…, p. 249), calcolando che la morte del C. avvenne nel 1613 all'età di 78 anni, ne fissa la nascita al 1535, mentre L. Busi, citando un documento del 30 nov. 1591 nel quale si legge che il C. a quella data aveva 52 0 53 anni, lo dà nato nel 1538 0 1539. Sembra che il C. fosse di origine ebraica, "Julianus Cartarus genere Judaeus in musica Magister…" come dichiara padre Agostino Superbi in un suo manoscritto conservato presso la Biblioteca civica di Ferrara (ms. n. 97). Il C. fu minore conventuale presso il monastero di S. Francesco in Bologna diventandone maestro di cappella, il terzo in ordine cronologico della serie iniziata da padre Bartolomeo da Tricarico nel 1537; non si conosce l'epoca esatta in cui avvenne tale nomina, ma già dal 1573 egli figurava in tale veste nei registri e nei libri del monastero. Il Gaspari (p. 248) scrive: "…otto lustri senza interruzione il C. è riconfermato ogni due o tre anni al posto di maestro di cappella, la qual cosa dimostra come altamente si apprezzasse il merito ed il servizio di lui…", ed aggiunge a maggior chiarimento che era consuetudine conferire tale carica per pochi anni soltanto, "spirati i quali procedevasi ad una generale votazione o per mantenervi i medesimi soggetti o per sostituirvene de' nuovi". Il Busi contesta quanto afferma il Gaspari sulla permanenza ininterrotta per 40 anni del C. come maestro di cappella in S. Francesco, basandosi su un documento trascritto nei libri del monastero nei quali risulta che "sul cader del 1591 codesto musicista non solo non tenea più l'ufficio di maestro di cappella di S. Francesco, ma era stato altresì allontanato dal convento di Bologna".
Sui motivi che erano alla base di tale allontanamento si legge che questi non erano stati causati da malanimo "rimosso da maligni" bensì "per non aver servito per Maestro di Cappella in piacere" e per "differenze in capitolo provinciale". Esiste anche una supplica nella quale il C., mandato controvoglia a Iesi e poi a Ripatransone, chiede di essere reintegrato nel suo incarico presso il monastero di S. Francesco. Il Busi fa durare l'allontanamento del C. dal 1591 al 1594, non apparendo il nome del musicista in quegli anni nei registri del convento. Solo il 26 ott. del 1594, in occasione di una adunanza, figura di nuovo il nome del C. quale maestro di cappella ed è anche l'ultima volta che vi compare. Scrive il Gaspari (p. 248) che il C. "giusta la pratica tenuta coi maestri di cappella suoi predecessori, veniva remunerato con pecuniaria largizione, come ne fan fede gli estratti seguenti: 1583, adì XI Marzo fu dato sussidio di tre scudi per uno ai due Padri virtuosi bolognesi, il padre Ambrosio organista et al padre Giuliano maestro di cappella; 1584, adì 28 Dicembre. Recognitione per Natale data al maestro di cappella et al suonatore dell'organo; 1589, adì 24 Maggio. Il rev. padre provinciale addimandò una cortesia per il padre frà Giuliano maestro di cappella, cioè scudi doi di più…". Da quest'ultima proposta di dare al C. due scudi di più, l'autore deduce che questi percepisse uno stipendio, probabilmente lo stesso di quindici scudi l'anno che era stato attribuito a Bartolomeo da Tricarico alla fondazione della cappella. Il Busi invece sostiene che il C. non godeva di alcuna determinata retribuzione e che invano tentò di ottenerla; a conferma di ciò cita una supplica in cui il C., ricordando che essendo antica consuetudine del convento che il maestro di cappella "oltre alla officiatura ordinaria e libera" abbia anche 10 scudi dal convento, chiedeva che detta consuetudine, che era stata soppressa, venisse ripristinata "perché l'officio è molto faticoso e merita altro premio che libera messa". In calce a questo manoscritto si legge l'annotazione "ad hanc supplicationem nihil responsum fuit", il che fa pensare che la sua richiesta non fossestata accolta.
Il C. compose numerose opere di carattere religioso non trascurando il genere profano. Delle sue composizioni, tutte pubblicate a Venezia, si ricordano: Il secondo Libro de Madrigali a 5 voci (30 giugno 1586), che fu dedicato a Francesco di Thosignano ed è conservato attualmente in manoscritto autografo presso la Biblioteca dell'Accademia polacca delle scienze di Danzica; Liber Primus Missarum a 5 voci (1587); Missae duae, ac Motecta undecim quorum decem, cum Missis, octo, & aliud novem vocum, modulamine canenda, in nonnulla ex Sacris litteris, verba collecta (1588); Dulcifluum, senis vocibus, Melos, super, omnium Festorum, Psalmos Vespertinos, totidemque vocibus, & geminis Tonis,hoc est, Quarto, & Quinto, supergeminatum Deipare Canticum (1590); Beatissimae Virginis Mariae integerrimae Laudes, 5, 6, septenisque vocibus…(1597); Motectorum Liber Primus - Quae partim, Quinque, partimque Senis vocibus Concinuntur (1600); Sanctissimae Virginis Mariae, in cuius capite corona stellarum duodecim residet, eximia Praeconia ordinibus 4 discussa, una cum 12 Motectis 8 Voc. modulatio (1601).
Il 28 apr. 1601 il C. diede alle stampe un Libro di Litanie, di cui si ha notizia da una cronaca manoscritta di frate Bononcini (citata dal Martini); nel catalogo (1621)delle opere musicali stampate in Venezia da Alessandro Vincenti, sotto la denominazione di Vespri a più voci senza basso, se ne trova una del C. "a 4 voci pari". Si conoscono anche Transite praeparate viam a 8 voci, inserita con Cantabant Sancti in Corollarium Cantionum Sacrarum Quinque, Sex, Septem, Octo et plurium Vocum…, edito da F. Lindner a Norimberga nel 1590; Suscipe Verbum Virgo Maria a 6 vociinserito nella raccolta di A. Schadeus, Promptuarii Musici, Sacras Harmonias sive Motetas V.VI.VII & VIII vocum…(Strasburgo 1613);un madrigale in Le Gemme (Milano 1590). "Avendo trascorsa il Cartari la maggior parte di sua vita nel chiostro, era naturale che fosse inteso esclusivamente a compor musica per santuario. E qui mi giova accennare che tutta la scienza contrappuntistica sfoggiavasi allora nel solo genere sacro, dove lo stile dovea essere austero insieme e sublime. Ciò che fa meraviglia si è l'arte degli antichi maestri di saper imprimervi questo duplice carattere con semplici armonie e con una maniera di modularle che oggigiorno è, per così dire, divenuta mistero", così commenta il Gaspari l'opera musicale del Cartari. Non discostandosi da questo giudizio afferma poi il Busi: "Le composizioni musicali del Cartari riuscirono pregevoli per lo stile austero, per semplicità d'armonia, per maniere svariate di modulazione; se ne ha un sicuro argomento nel fatto che alcune di esse furono riprodotte in parecchie collezioni di musica dei più eccellenti autori di quel tempo pubblicate in Germania, specialmente per cura del Lindner e dello Schaedaeus".
Controversa, secondo quanto risulta da documenti conservati nell'Archivio di Stato di Bologna, è la data di morte del C., avvenuta sicuramente a Bologna tra il 1613 e il 1614 (cfr. Dalmonte, coll. 1340 s.)
Fonti e Bibl.: Bologna, Civ. Museo bibl. musicale, sc. H, n. 66: G. B. Martini, Miscell. (ms.), pp. 43-47; sc. H. n. 64, pp. 1 s.; sc. D. n. 66; Ind. di tutte le opere di musica che si trovano nella stampa della Pigna di Aless. Vincenti, Venezia 1621, p. 16; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, III, Bologna 1783, p. 124; G. Gaspari, Mem. riguardanti la storia dell'arte musicale in Bologna al XVI sec., in Atti e mem. della R. Deput. di storia patria per le prov. di Romagna, n.s., I (1875), pp.111-116; Id., Musica e musicisti a Bologna, ibid., pp.247-252; L. Busi, Il padre Giovanni Battista Martini, ibid., s. 3, IX (1891), pp. 210-217; D. Stella, Serie dei maestri di capella… compilata dal P. S. Mattei, in Misc. franc., XXII (1921), 1-2, pp. 47 s.; F.-J. Fétis, Biographie univ. des musiciens, II, Paris 1873, p.196; R. Eitner, Quellen Lex. der Musiker, II, pp.345 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 301; Répért. Intem. des Sources Music. Recueils imprimés XVIe-XVIIe siècles, I, Liste chronologique, München-Duisburg 1960, p.375; Id., Einzeldrucke vor 1800, a cura di K. Schlager, II, Kassel 1972, p. 70; R. Dalmonte, G. C., in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, XV, Supplement, Kassel 1973, coll. 1340 s.; R. Eitner, Bibliogr. der Musik-Sammelwerke des XVI. and XVII. Jahrhunderts, Berlin 1877, pp. 215, 251, 450; E. Bohn, Bibl. der Musik-Drückwerke bis 1700…, Berlin 1883, pp. 356, 364; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten Weltlichen Vocalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, I, Berlin 1892, p.140.