CIACCHERI, Giuliano
Figlio di Giovan Piero, nacque a Firenze nel 1644 in una famiglia legata alla corte medicea; il padre era "bottigliere" del cardinale Giovan Carlo de' Medici. Formatosi alla scuola degli epigoni di Galileo Galfiel e soprattutto col Viviani, il C. si occupò di problemi di ingegneria e di architettura. A conferma dei suoi interessi per le scienze. sappiamo che nel 1664 acquistava dallo stampatore fiorentino G. Cecchini i primi volumi di Lorenzo Magalotti: Saggi di naturali esperienze del Cimento. Nel 1673 fu nominato ingegnere del magistrato dei Capitani di Parte; con questa carica e per quell'ufficio tecnico, allora diretto da V. Viviani, fu attivo fino alla morte. Nel marzo 1677 verificò i capitolati e i lavori di restauro alla copertura del palazzo di Fraternita ad Arezzo (Mercantini).
Del C. si ricordano numerosi lavori; tra gli altri, nel 1685 fornì, assieme al pittore Francesco Corallo, i disegni e il progetto delle decorazioni per la cappella della villa medicea di Lappeggi; del 1694 è il progetto dell'"Armadura per fabbricare un Arco di Ponte a Rignano" (Ibid., ms. 2141, n. 10, c. 2, 67); e del 1703 la riduzione del ponte al Romito presso Firenze. Particolarmente esperto di problemi di ingegneria idraulica, è ricordato per numerosi rapporti in questo settore, per le sue "considerazioni sullo scavo di una fossa sul lago di Massaciuccoli" (Arch. di Stato di Firenze, Miscellanea Medicea, f.322, n. 63) e per un suo disegno di strumento per misurare la velocità delle acque (Firenze, Bibl. nazionale, Fondo Nazion., 11-46, c. 78). Il C. fu apprezzato dai contemporanei, in particolare dal Nelli, come esperto ingegnere, mentre altri lo videro troppo interessato negli appalti pubblici fino ad accusarlo di peculato; il Vanni, infatti, ricordando l'episodio della ricostruzione del ponte al Romito del 1703, accenna a contatti interessati tra il C. e l'inipresario.
Il C. morì a Firenze dove il 17 luglio 1705 fu sepolto nella chiesa di S. Spirito (Firenze, Bibl. naz., Necr. Cirri, s.v.).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Decime, Catasto 1674, S. Spirito-Drago; Arroto 1689, c. 66 (il 1° maggio 1664 risulta pigionale di una casa in Borgo San Iacopo a Firenze); Firenze, Bibl. naz., Fondo Nazionale, 11-61 (suoi rapporti per lavori idraulici); A. Angelelli, Mem. di Montaione, Firenze 1675, p. 205; G. B. Nelli, Vita di Galileo, Firenze 1793, II, p. 779; G. Palagi, La villa di Lappeggi, Firenze 1876; Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena, Relaz. sul governo d. Toscana, a cura di A. Salvestrini, III, Firenze 1974, pp. 91, 159; L. Zangheri, Avvertimenti e discorsi di Bartolommeo Vanni ingegnere mediceo, Firenze 1977, pp. 18, 28, 83, 84, fig. 73 M. Mercantini, Il palazzo di Fraternita... ad Arezzo, Arezzo 1980, p. 103; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 557.