VASSALLI, Giuliano
Giurista e uomo politico, nato a Perugia il 25 aprile 1915 e morto a Roma il 21 ottobre 2009. «Giurista dalle molte esperienze», come ebbe a definirsi lui stesso, affiancò sempre all’impegno scientifico non solo l’esercizio dell’avvocatura (in molti dei più noti processi del dopoguerra), ma anche e soprattutto un’intensa attività politica e istituzionale, sempre all’insegna di quell’ideale di giustizia sociale e di umanesimo giuridico che, derivando dall’ideologia socialista, ispirava il suo pensiero scientifico (cfr. F. Palazzo, Giuliano Vassalli, in Il Contributo italiano alla storia del pensiero - Diritto, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2012, p. 663).
Figlio dell’eminente civilista Filippo, si laureò a Roma nel 1936 con Arturo Rocco, suo maestro insieme a Giacomo Delitala.
Avvocato e docente universitario di diritto e procedura penale, iniziò la sua carriera accademica nel 1938 insegnando nelle università di Urbino, Pavia, Padova, Genova, Napoli e Roma dove sarà poi designato professore emerito. Nel 1957 fu decorato al valore per il contributo offerto, come giurista e intellettuale, agli ideali della Resistenza. Dopo l’8 settembre 1943, partecipò, infatti, alla Resistenza romana facendo anche parte della giunta militare centrale del Comitato di liberazione nazionale. Nel gennaio del 1944 organizzò l’evasione di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat dal carcere di Regina Coeli. Fu fatto prigioniero a Roma dai nazisti nell’aprile 1944. Venne recluso nel carcere nazista di via Tasso dove fu sottoposto a pesanti torture da parte delle Schutz-Staffeln (SS). Fu liberato per intercessione di Pio XII alla vigilia dell’arrivo a Roma delle forze armate angloamericane il 4 giugno 1944.
Senatore e capogruppo parlamentare del Partito socialista italiano dal 1983 al 1987, fu poi nominato ministro di Grazia e Giustizia nel governo Goria, nel governo De Mita e nel 6° governo Andreotti, nonché presidente della Corte costituzionale dal novembre del 1999 al febbraio del 2000. Il suo nome è legato al nuovo codice di procedura penale, approvato nel 1988 ed entrato in vigore nel 1989.
Accademico dei Lincei, fu membro di numerose società culturali italiane e internazionali rappresentando l’Italia per molti anni in sedi scientifiche e istituzionali nel mondo.
Tra le opere principali: La potestà punitiva (1942); Limiti al divieto di analogia in materia penale (1942); La libertà personale nel sistema delle libertà costituzionali (in Scritti giuridici in memoria di Piero Calamandrei, 1958, p. 365); La giustizia internazionale penale. Studi (1995); Formula di Radbruch e diritto penale. Note sulla punizione dei ‘delitti di Stato’ nella Germania postnazista e nella Germania postcomunista (2001).