ACCIANO, Giulio
Nacque in Bagnoli Irpino (Avellino) nel 1651, morì a Napoli nel 1681. Iniziati gli studî nel paese natio, dové interromperli per ragioni politiche, e si rifugiò a Napoli, imprendendo il corso di giurisprudenza, ma dimostrando una irresistibile inclinazione al poetare. Il padre lo richiamò a Bagnoli, e lo costrinse a esercitare l'avvocatura; ond'egli, visto di non poter fare altrimenti, preferì come palestra alla sua attività di avvocato il fòro napoletano; ma la morte lo colse sul fior dell'età. Si distinse nella poesia satirica, e la satira usò come arma per difendere quel fecondo movimento del pensiero che è rappresentato dall'Accademia degl'Investiganti. Trascese talvolta ad invettive personali d'asprezza eccessiva e talvolta a trivialità ripugnanti. In un capitolo autobiografico delineò il suo ritratto morale, ed espose i suoi criterî in fatto d'arte. Presago della prossima fine, con altro bellissimo capitolo s'accomiatò dai colleghi dell'accademia.
Bibl.: G. Capone e S. Marano, Un poeta satirico del XVII secolo, Salerno 1892.