BROGGIO (Broggi, Brog, Brosch, Brolisi, Brozi), Giulio
Costruttore e architetto, era, secondo il Martinola, figlio di Stefano da Albiolo (Como); secondo lo Zendralli proveniva da una famiglia di artefici di Roveredo nei Grigioni. Lavorò a Litoměřice (Boemia settentrionale) e nei dintorni. Pare sia morto nel 1730 poco dopo.
In Boemia è documentato per la prima volta nel 1658 quando fu immatricolato in qualità di garzone muratore a Litoměřice; nello stesso anno sposò a Třebenice, vicino a Litomĕřice, Ludmila Morel da Čížkovice. Nel 1673 ottenne la cittadinanza di Litoměřice. Negli anni 1674-76 era anziano della maestranza e nel 1680 fu scabino; godeva di una florida situazione economica. Ammogliatosi tre volte, ebbe, per quanto si sa, dieci figli, tra i quali Ottavio.
La prima opera conosciuta del B. è la chiesa dei SS. Pietro e Paolo (1661-63) a Mimon, in Boemia settentrionale, dove nel 1664 ricostruì il castello, aggiungendo un piano rialzato; negli anni 1665-67 costruì la cappella del Santo Sepolcro e dieci anni dopo la casa del parroco. A Litoměřice sono probabilmente del B. entrambe le porte (1662) della piazza antistante alla cattedrale di S. Stefano (e la chiesa stessa fu forse progettata dal B. che ne sovrintese la costruzione dal 1664; Domenico Orsi aveva finito probabilmente la costruzione della volta e disegnato la facciata attuale senza torri), le cappelle di S. Rocco e di S. Barbara della chiesa metropolitana (dopo il 1670), la cappella di S. Giovanni Battista (1677); partecipò anche al disegno della colonna della Madonna, attuato (1680-85) dallo scultore Abraham Kitzinger e dal tagliapietre Walde. Altre opere a Litoměřice: la residenza vescovile e la porta del cortile d'onore (1689-1701); il progetto della chiesa di S. Adalberto (presumibilmente 1689), la quale fu poi costruita è modificata da suo figlio Ottavio; la casa della strada Michalská 10/36 costruita circa nel 1710 con Ottavio. Negli anni 1673-1676 il B. costruiva la chiesa e probabilmente anche il castello (finito poi dal figlio) a Dlažkovice, nel 167677 la chiesa di Čížkovice, nel 1686 la fattoria a Mlékojedy; nel 1688-89 lavorava per il margravio di Baden a Ostrov nad Ohři (Boemia occidentale). Nel 1688 cominciò il santuario a Horní Police, poi ingrandito da Ottavio. A ragione, probabilmente, gli vengono attribuite la cappella di S. Francesco Saverio a Libĕšice (1688-92) e la porta del castello di Žitenice (1699). Negli anni 1693-98 costruiva la chiesa di Soběnice vicino a Litoměřice, nel 1701-08, con Ottavio, il santuario a Bohosudov nella Boemia nordoccidentale (al cui progetto i due avevano probabilmente collaborato) e nel 1716-24 la chiesa di Sutom. Il B. cominciò forse la vasta costruzione del convento cisterciense a Osek nella Boemia occidentale (1705-1708) proseguita poi dal figlio Ottavio.
L'opera del B. non è stata ancora debitamente studiata, benché non sia da meno di quella di suoi contemporanei stabilitisi a Praga.
Al B. fa capo una dinastia di architetti residenti a Litoměřice. In questa città sono documentati, negli stessi anni del B., in qualità di membri della corporazione, Alessandro (1681-83) e Girolamo (1688-94), dei quali però non si conosce alcuna opera. Il più famoso fu Ottavio, figlio del B. e di Ludmila Morel, nato a Čížkovice nel 1670 (battezzato il 2 gennaio) e morto nel 1742 (sepolto nella cattedrale di Litoměřice il 27 agosto).
Il figlio di questo, Ottavio Antonio (nato a Litoměřice nel 1718, morto prima del 1761), è l'ultimo rappresentante della famiglia che risulta aver operato come architetto.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Litoměřice, Fondo Gesuiti-Bohosudov, II, fabrica 6; H. Ankert, Die Baumeisterfamilie Broggio, in Mitteil. des Vereines für Gesch. der Deutschen in Böhmen, XI, (1902), pp. 393 s.; J. Tille, Geschichte der Stadt Niemes, Niemes 1903, pp. 149 s., 404, 427, 438; H. Ankert, Wellsche Bauwerkleute in Leitmeritz, in Mitteil. des Vereines für Geschichte der Deutschen in Böhmen, LVII (1919), p. 251; J. Stössel, Italienische Bauleute im Leitmeritzer Kreise, in Mitteil. des Nordböhmischen Vereines für Heimatforschung und Wanderpflege, XLIV (1921), V. 77; V. Luksch, Kunsttopographie Leitmeritz (ms., 1920, perduto, copia del dott. O. Votoček); V. Wachsmannová, Ìivot a dílo Abrahama Leuthnera (La vita e l'opera di Abraham Leuthner), in Památky archeologické, XVII (1946), pp. 37 s.; O. Votoček, Ottavio Broggio, tesi di laurea discussa univ. Praga, Praha 1950; A. Kubiček, Grisonští mistři v Praze (Imaestri grigioni a Praga), in Umění, II (1954), p. 338; O. Votoček, Litoměřice, Praha 1955, passim; Umĕlecké památky Čech (Monumenti artistici di Boemia), Praha 1957, pp. 42, 117, 124, 200, 429, 432 ss., 480 s., 554; A. M. Zendralli, Graubündner Baumeister in Oesterreich, in Oesterreichische Zeitschrift für Kunst und Denkmalpflege, XI (1957), p. 101; Id., I maestri grigioni, Poschiavo 1958, pp. 73-75; H. G. Franz, Bauten und Baumeister der Barockzeit in Böhmen, Leipzig 1962, p. 230; G. Martinola, Lettere dai paesi transalpini degli artisti di Meride e dei villaggi vicini, Bellinzona 1963, p. 172; Pr. Toman, Nový slovník československých výtvarných umělců (Nuovo dizionario degli artisti cecoslovacchi), I, Praha 1947, p. 99; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 51.