Brogi, Giulio
Attore teatrale e cinematografico, nato a Verona il 13 maggio 1935. Si è affermato tra gli anni Sessanta e Settanta come sensibile interprete di film d'autore e di impegno politico e civile, come La strategia del ragno (1970) di Bernardo Bertolucci e San Michele aveva un gallo (girato nel 1973 ma distribuito nel 1975) di Paolo e Vittorio Taviani.
Dopo una solida esperienza teatrale (iniziata nel 1956), il tirocinio con D. Fo e il lavoro presso i più importanti teatri stabili con registi quali L. Squarzina, G. Strehler e F. Zeffirelli, esordì nel cinema con I sovversivi (1967) dei Taviani. Presto B. si rivelò attore 'prediletto' dei due fratelli toscani, per i quali lavorò in un ruolo di primo piano nell'allegorico Sotto il segno dello Scorpione (1969). È però con il successivo San Michele aveva un gallo che B. raggiunse uno dei risultati più alti della sua carriera cinematografica nel ruolo del protagonista Giulio Manieri, il rivoluzionario che, dopo una tenace resistenza durante la lunga prigionia, sceglie il suicidio di fronte all'incomprensione dei compagni più giovani. B. seppe renderlo con notevole intensità drammatica e rigore, contribuendo in modo decisivo alla riuscita di un film realizzato in difficili condizioni produttive. Con i Taviani lavorò anche successivamente in Il prato (1979), ricoprendo un ruolo minore. Sempre dei primi anni Settanta è l'altra grande prova di attore cinematografico di B. che in La strategia del ragno interpretò con grande forza e finezza espressiva entrambi i protagonisti, riuscendo a restituire sia le sfumature dell'ambiguo padre, sia l'inquieta volontà di conoscenza del figlio. Successivamente B. (che si era già distinto nella partecipazione a Galileo, 1968, di Liliana Cavani, e a Der Leone have sept cabeças, 1969, Il leone a sette teste, di Glauber Rocha) fu protagonista di L'invenzione di Morel (1974) di Emidio Greco e del film storico-politico Quant'è bellu lu murire accisu (1976) di Ennio Lorenzini, rievocazione della spedizione di Carlo Pisacane (1857). Nel 1974 in Le avventure di Enea, riduzione cinematografica dell'Eneide televisiva (1971), diretta da Franco Rossi, B. disegnò un Enea meno 'eroico' e più umanamente tormentato. Nel 1977 prese parte a un'altra produzione televisiva destinata a uscire anche nelle sale cinematografiche, Il gabbiano, trasposizione da A. Čechov diretta da Marco Bellocchio, in cui ebbe il ruolo di Trigorin.
Negli anni successivi B. è stato a lungo assente dagli schermi cinematografici per dedicarsi soprattutto al teatro. Dopo Taxidi sta Kithira (1984; noto con il titolo Voyage to Cythera) di Theo Anghelopulos, è tornato al cinema negli anni Novanta con film di denuncia quali La cattedra (1991) di Michele Sordillo e il fortunato Il portaborse (1991) di Daniele Luchetti, in cui interpreta il 'maestro', crudelmente accantonato, del protagonista Botero (Nanni Moretti). Successivamente ha partecipato, mai in ruoli di primo piano, a film di diverso impegno e spessore, come Il segreto del bosco vecchio (1993) di Ermanno Olmi, Sarahsarà (1994) di Renzo Martinelli, Terra bruciata (1995) di Andres Pfäffli, L'accertamento (1999) di Lucio Lunerti e infine La lingua del Santo (2000) di Carlo Mazzacurati.
C.Tiso, Poeticità della politica; policità della poesia, in "Filmcritica", 1972, 221, pp. 3-7; La bottega Taviani, a cura di R. Ferrucci, Firenze 1987, passim.