• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BRUNETTI, Giulio

di Lovanio Rossi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)
  • Condividi

BRUNETTI, Giulio

Lovanio Rossi

Nacque a Carrara il 15 luglio 1559 da Niccolò e da Clarice Giganti da Fossombrone.

Il padre, che era stato al servizio del cardinale Innocenzo Cybo e poi segretario, commensale e maggiordomo del marchese di Massa Alberico I, occupava in Carrara l'ufficio di commissario di giustizia - morì a Massa nel 1580 e vi fu sepolto in S. Francesco - ed ebbe anche una figlia, Elisabetta, andata in sposa al poeta e scultore Persio Cattaneo.

Il B. si volse presto al sacerdozio, amato e protetto da s. Carlo Borromeo, dal quale fu posto a studiare nel collegio di Parma, ove fu condiscepolo di Federico Borromeo. Passò quindi a Milano alle dipendenze, come familiare e segretario, del protettore. Dal Borromeo aveva avuto la nomina a canonico ordinario della chiesa metropolitana di Milano, ma non poté ottenerne la conferma e dovette accontentarsi dell'incarico di cancelliere arcivescovile, che mantenne fino al 1591.

In quell'anno passò come segretario presso il cardinale Paolo Emilio Sfondrati e nell'anno successivo si trasferì al servizio del duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere, per conto del quale si recò in qualità di residente a Venezia e svolse una notevole attività diplomatica anche in altre città d'Italia. Apprezzato e stimato da Cristina di Lorena, la vedova di Ferdinando I de' Medici, da Alberico I Cybo-Malaspina, da Federico Borromeo, il suo antico compagno di studi, che lo loda per l'attività svolta negli anni milanesi e per la memoria di s. Carlo, avrebbe desiderato conseguire nuovi e maggiori incarichi, come risulta da una sua lettera inviata a Cosimo II di Toscana, ma nel 1609 era ancora alle dipendenze della corte di Urbino. Ivi divenne primo segretario e diplomatico di Francesco Maria II - ne aveva presentato a Roma le condoglianze per la morte di Clemente VIII, ottenendo riconoscimenti, tra i segretari delle corti, per la sua valentia (lettere del vescovo Carlo Bascapè e di Antonio Donato) - e rimase in tali mansioni fino a quando non fu costretto da una infermità ad abbandonare il servizio.

Dal pontefice Gregorio XV fu fatto protonotario apostolico e cameriere privato e, poi, archimandrita e abate commendatario del monastero di S. Giovanni di Stilo, della diocesi di Squillace.

Anche i suoi lavori in volgare e in latino gli avevano procurato una buona reputazione, ma di essi restano edite soltanto le Lettere, e non fu portata a compimento, forse per la sua partenza la Milano, una traduzione in italiano, iniziata fin dal 1590, della Vita di san Carlo, composta in latino dal Bascapè.

Morì dopo il 1632.

Opere: Lettere scritte in nome del Ser.mo Sig. Francesco Maria... d'Urbino..., Napoli 1632 (comprendono anche lettere e risposte "a nome proprio", il Ragionamento fatto al Sacro Collegio... per la morte della sacra memoria di papa Clemente VIII, una lettera in latino a Carlo Bascapè); molte lettere d. s. Carlo Borromeo, però non identificabili, sono certamente del B., quando ne fu segretario (A. Sala, Documenti circa la vite e le gesta di san Carlo Borromeo, Milano 1857 e 1861); il brano di una lettera del B. a Francesco Maria Della Rovere, duca di Urbino, è in A. Solerti, Vita di Torquato Tasso, Torino 1895, II, pp. 373-74. La massima parte del carteggio manoscritto del B. e dei suoi corrispondenti, sparso anche in altri luoghi, è conservata nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro.

Bibl.: G. Sforza, G. B., in Atti e mem. della R. Dep. di st.patria per le prov. modenesi, s. 4, I (1908), pp. 326-31; G. Mazzatinti-A. Sorbelli, Inventari dei manoscritti delle Bibl. d'Italia, XXXII, XXXVII, XXXIX, XLV, passim.

Vedi anche
Latino Pacato Drepànio Pacato Drepànio, Latino (lat. Latinius Pacatus Drepanius). - Retore gallo (sec. 4º d. C.), amico di Ausonio e di Simmaco; capo di una legazione a Roma (389), pronunciò un panegirico di Teodosio, a noi giunto, interessante come documento storico. metropolita Nella Chiesa cattolica, vescovo che presiede a una provincia ecclesiastica e ha sotto di sé altri vescovi, detti suffraganei (da suffragio o voto a cui hanno diritto nel concilio provinciale). Al metropolita spetta il titolo di arcivescovo, ma non in modo esclusivo, poiché la Santa Sede può conferirlo, ... Clemènte VIII papa Clemènte VIII papa. - Ippolito Aldobrandini (Fano 1536 - Roma 5 marzo 1605); avvocato concistoriale, uditore di Rota, cardinale (1585), legato in Polonia (1588), fu eletto papa, dopo un agitato conclave, il 30 genn. 1592, succedendo a Innocenzo IX. Si impegnò nella repressione del brigantaggio e del ... canonico Ecclesiastico che fa parte di un capitolo cattedrale o collegiale. ● I canonico secolari, secondo l’attuale ordinamento, sono sacerdoti che formano un collegio cui spetta celebrare le funzioni liturgiche più solenni della propria chiesa. ● I canonico regolari sono sacerdoti che costituiscono diversi ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Religioni
Vocabolario
giùlio¹
giulio1 giùlio1 agg. [dal lat. Iulius]. – Appartenente alla gente Giulia, gente patrizia romana che, già illustre nel sec. 5° a. C., si inserì in seguito, soprattutto per opera di Cesare e di Augusto, nella leggenda delle origini troiane...
giulìo
giulio giulìo agg. – Variante poet. ant. di giulivo: S’i’ non ti veggo ogn’or donna giulìa (Poliziano); Verde ride il tuo velo a la giulìa Primavera d’amore (Carducci).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali