CANELLA, Giulio
Nacque a Padova il 2 dic. 1882 da Giuseppe, insegnante di disegno presso la Scuola industriale di Padova, e da Amalia Trivellato. Conseguita nel 1900 la licenza liceale si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia dell'università di Padova, dove si laureò in filosofia il 1º luglio 1904. La tesi di laurea, una dissertazione su Ilnominalismo e Guglielmo d'Occam, riscosse le lodi di R. Ardigò. Il nucleo di quest'opera consisteva nel tentativo di collocare la speculazione di Occam all'interno del dogmatismo scolastico, anzi del tomismo. Dal 15 ott. 1904 al 15 genn. 1905 il C. insegnò lettere e filosofia presso il collegio vescovile di Thiene. Richiamato alle armi nel gennaio 1905, fu congedato nell'agosto 1906; nell'ottobre dello stesso anno cominciò ad insegnare presso la scuola normale "A. Manzoni" di Verona, prima in qualità di supplente di lettere, successivamente come professore ordinario di pedagogia e morale. Il 27 giugno 1907 conseguì una seconda laurea, in lettere, discutendo una tesi dal titolo: Appunti da servire ad una monografia sull'opera di R. Bonghi.
Collaboratore di svariate riviste, fra cui La scuola cattolica e Rivista di apologia, nel gennaio 1909 fondò, insieme con A. Gemelli, la Rivista di filosofia,neo-scolastica. Per il primo numero di tale rivista egli scrisse la presentazione ed un articolo dal titolo: Gli elementi di fatto per la soluzione del problema criteriologico fondamentale (I [1909], pp. 99-119). Quest'articolo era l'ampliamento e la prosecuzione di un altro, apparso poco tempo prima su La scuola cattolica (XIII [1908], pp. 469-481), col titolo Il punto di partenza nel problema criteriologico. In ambedue gli scritti il problema affrontato era quello della ricerca di un criterio di certezza e di oggettività per le nostre conoscenze. Nel 1913 il C. sposò la giovanissima cugina Giulia Canella e l'anno successivo fu eletto consigliere comunale a Verona, in rappresentanza della minoranza cattolica. Richiamato alle armi l'8 maggio 1915, fu poco dopo esonerato dal servizio militare in qualità di direttore della Scuola normale. Nel maggio 1916 ricevette unanuova chiamata e venne mandato in Macedonia con la brigata Ivrea. Scomparve a Monastir, durante un combattimento, il 25 nov. 1916.
L'opera filosofica del C. non presenta tratti di grande originalità. Deciso propugnatore di un ritorno al dogmatismo scolastico, che solo può garantire dai pericoli dello scetticismo, egli ripete in sostanza le tesi espresse nella Critériologie générale di D. Mercier, il cardinale belga che, nel 1882, aveva fondato, su esplicito suggerimento di Leone XIII, la scuola di Lovanio, al fine di rimettere in onore la filosofia scolastica, armonizzandola con i progressi delle scienze.
La notorietà del C. è legata anche a un singolare episodio di cronaca verificatosi dieci anni dopo la sua scomparsa. Il 6 febbr. 1927 la Domenica del Corriere pubblicava la foto segnaletica di uno sconosciuto, ricoverato nel manicomio di Collegno e affetto da totale amnesia. Il 27 febbraio la moglie del C., Giulia, recatasi a Torino per osservare personalmente lo sconosciuto, dichiarò che si trattava senza alcun dubbio del marito. Dimesso il 2 marzo, il 7 marzo il presunto C. veniva richiamato a Torino, in quanto una denuncia anonima e relative indagini avevano fatto sorgere il sospetto che potesse trattarsi di Mario Bruneri, tipografo, ricercato per truffa e falsi. Ebbe quindi inizio una lunga e celebre controversia giudiziaria. Con sentenza del 22 ott. 1928 il tribunale di Torino affermò che l'uomo, divenuto noto nelle cronache giornalistiche come "lo smemorato di Collegno", doveva essere identificato per Mario Bruneri. La sentenza venne confermata definitivamente dalla Corte d'appello di Firenze il 1º maggio 1931.
Oltre alle opere già citate, si ricordano del C. i seguenti lavori: Della dialettica nelle scuole dopo la rinascenza carolingia,e dell'origine della controversia degli universali (VIII-XI sec.), Pavia 1904; Il nominalismo e G. d'Occam, Firenze 1907; Certezza e verità. A proposito di uno studio di G. Forsegrive, in Riv. di filos. neo-scol., I (1909), pp. 269-282; L'insegnamento religioso nella scuola di fronte alle esigenze didattiche, Brescia 1911.
Bibl.: F. De Sarlo, G. C.pensatore ed educatore, Verona 1921; G. Zamboni, Ilpensiero del prof. G. C., in Riv. di filos. neo-scol., XII (1920), pp. 300-309; F. Olgiati, Il problema della conoscenza nella neo-scolastica ital.,ibid., XXVI (1934) pp. 43-161; A. Coppola, Il caso Bruneri-C. all'esame neuropsichiatrico. Studio psico-biografico e medico-legale sullo "Sconosciuto di Collegno", Siena 1931; G. C.,Torna il caso Bruneri-C., in Il Corriere della Sera, 29 nov. 1970.