Carcano, Giulio
Scrittore (Milano 1812 - Lesa, Novara, 1884). Cominciò la sua carriera letteraria con una novella storica in ottave, Ida della Torre (1834), e ottenne ampia notorietà con il romanzo Angiola Maria (1839). Nel 1848 fece parte della delegazione inviata a Parigi dal governo provvisorio di Milano per chiedere l’aiuto francese; durante la sua assenza, però, gli austriaci rioccuparono la Lombardia ed egli rimase in esilio, prima in Piemonte e poi in Svizzera. Nel 1850 tornò a Milano. Nel nascente Regno d’Italia ebbe incarichi importanti nel settore dell’educazione pubblica: segretario dell’Accademia di Belle Arti, provveditore agli studi, membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione, più volte segretario e presidente dell’Istituto lombardo di scienze e lettere. Nel 1876 fu nominato senatore. Non smise mai di comporre e pubblicare. Tra le sue opere figurano i romanzi Damiano (1850) e Gabrio e Camilla (1874), novelle in prosa e in versi sciolti, liriche, prose storiche, alcune tragedie e una traduzione del teatro di Shakespeare, alla quale lavorò circa quarant’anni.