FONTANA, Giulio Cesare
Figlio di Domenico e di Elisabetta Paduschi, nacque a Roma il 12 febbr. 1580 (Schiavo, 1971, p. 56). La sua formazione artistica avvenne nello studio paterno con lo zio Giovanni, il cugino Carlo Maderno e gli architetti Matteo di Castello e Girolamo Rainaldi. Più che qualità artistiche mostrò capacità tecniche come ingegnere esperto in costruzioni civili. Collaborò alle iniziative intraprese a Napoli dal padre, succedendogli nel 1607, dopo la sua morte, alla carica di ingegnere maggiore del Regno di Napoli, nella direzione dei lavori di restauro di Castel Nuovo e di costruzione del palazzo reale, questi ultimi interrotti per mancanza di fondi e ripresi durante il governo del viceré duca d'Alba (1622-1629). Dal 1607 al 1612 ebbe anche l'incarico di seguire i lavori nelle cripte delle Cattedrali di Amalfi e Salerno, già iniziate dal padre, e costruì a Napoli a largo dei Mercatello (piazza Dante) un edificio per la conservazione dei grani pubblici, poi trasformato in caserma. La sua opera maggiore fu il palazzo degli Studi, oggi sede del Museo nazionale archeologico, eretto sulle fondazioni della fabbrica della Cavallerizza, progettata dal fiorentino G.V. Casali, sulla deserta collina di Santa Teresa, per volere del viceré Pedro Girón, duca d'Ossuna (1582-1586), e molto presto interrotta.
Nel 1612 il viceré conte di Lemos (1610-1616) pensò di destinare la fabbrica della Cavallerizza a palazzo degli Studi, affidando l'incarico al F. che, utilizzando ad Occidente le preesistenze della Cavallerizza, progettò e realizzò un edificio con impianto simmetrico a due cortili divisi da un corpo centrale chiuso da un'alta facciata a due ordini: il primo ionico, caratterizzato da un portale principale inquadrato da colonne bugnate con capitelli toscani e due finestre con timpani; il secondo corinzio, coronato da frontone e sovrastato da un arco con campane. Finestre alternate a nicchie con statue ritmavano la facciata. Il Milizia (1822), ricordando i restauri settecenteschi del palazzo diretti prima da F. Sanfelice e poi da F. Fuga, che trasformarono la facciata ideata dal F. aggiungendo un piano ed eliminando le nicchie con le statue, sostenne come quest'opera fosse "di cattiva pianta e di peggior facciata".
Un atto notarile del 1626, pubblicato da F. Strazzullo (1969, p. 153), attribuisce al F. il disegno dell'elegantissimo portale dell'Annunziata di S. Antimo ad Aversa. Nello stesso anno il F. partecipò all'edificazione dell'oratorio di S.Carlo Borromeo nella chiesa di S. Anna dei Lombardi a Napoli (Strazzullo, 1992), mentre al 1627 risale la realizzazione del Monumento sepolcrale di D. Fontana nella stessa chiesa.
Il monumento ricorda nell'epitaffio, collocato al centro del basamento, le grandiose imprese di Domenico; ultima opera del F., presenta un alto basamento, sormontato da un sarcofago con busto di D. Fontana, collocato al centro di una nicchia ellittica rivestita di marmi mischì. Rimane solo uno dei puttini reggistemma che sormontavano la cimasa: il monumento infatti, gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, è stato successivamente ricomposto.
Il F. morì a Napoli il 9 giugno 1627.
Fonti e Bibl.: G.P. Bellori, Le vite de' pittori, scultori e architetti moderni, Roma 1672, I, p. 163; F. Milizia, Memorie di architetti antichi e moderni, Bassano 1785, pp. 78 s.; G. Sigismondo, Descrizione di Napoli, Napoli 1788, I, p. 236; F. Milizia, Dizionario delle belle arti del disegno, Bassano 1822, pp. 266 s.; C.N. Sasso, Storia dei monumenti di Napoli, Napoli 1861, I, pp. 263-274; A. Bertolotti, Artisti lombardi a Roma, Bologna 1881, I, p. 93; Id., Artisti svizzeri in Roma, Bellinzona 1884, p. 33; K. Gurlitt, Geschichte des Barockstiles in Italien, Stuttgart 1887, p. 217; G. Merzario, Maestri comacini, Milano 1893, II, p. 370; V. Donati, Vagabondaggi. Contributi alla storiografia artistica ticinese, Bellinzona 1939, pp. 120, 171, 179, 184, 206; R. Pane, Architettura dell'età Barocca in Napoli, Napoli 1939, ad Indicem; F. Strazzullo, Architetti e ingegneri napoletani dal '500 al '700, Napoli 1969, ad Indicem; A. Schiavo, Notizie biogr. sui Fontana, in Studi romani, XIX (1971), pp. 56-61; G. Fiengo, I Regi Lagni e la bonifica della Campania felix durante il viceregno spagnolo, Firenze 1988, pp. 69-84e passim; F. Strazzullo, I lombardi a Napoli sulla fine del Quattrocento, Napoli 1992, p. 59; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, p. 182; Diz. encid. di architettura e urbanistica, Roma 1968, p. 364.