POLLUCE, Giulio ('Ιούλιος Πολυδεύκης, Iulius Pollux)
Sofista e grammatico, nato a Naucrati di Egitto, si distinse presto in Atene per l'erudizione e l'abilità oratoria. Fu protetto dall'imperatore Commodo, e ottenne intorno al 178 d. C. la cattedra di sofistica in Atene. Visse 58 anni. L'atticista Frinico, che aspirava all'insegnamento assegnato invece a P., fu suo fiero rivale e si rivolse contro di lui nella sua Ecloga; Luciano nell'opuscolo Il maestro dei retori tratteggiò una violenta satira di P., raffigurandolo nel maestro che dà a un giovane gli opportuni insegnamenti, per diventare, con l'impudenza e l'ignoranza, uno spregiudicato sofista del peggior genere. Anche Filostrato (Vita soph., II, 12) dà di P. un giudizio negativo; ma sono testimonianze oltremodo sospette.
P. scrisse molto: oltre ai soliti esercizî retorici, fra i quali bisogna certo comprendere gli scritti Contro Socrate e Contro i Sinopi, sono ricordati di lui un Epitalamio per l'imperatore Commodo, un Encomio di Roma, un Suonatore di tromba o gara musicale, un Discorso panelleno, un Discorso riouardante l'Arcadia; ma tutte queste composizioni sono andate perdute. L'opera maggiore di P. era l'Onomastico, in 10 libri, che ora leggiamo non nella redazione originale, bensì in un ampio estratto (usato da Areta di Cesarea, ma composto molto prima del sec. IX), da quella poco dissimile. L'originale aveva in più, probabilmente, solo un maggior numero di esempî. L'Onomastico, che è una specie di lessico atticista e di elenco di sinonimi, non segue l'ordine alfabetico, ma procede per argomento come i comuni lessici di nomenclatura. Non di rado sono aggiunti esempî tratti dagli scrittori classici; ai quali esempi segue talora un brevissimo giudizio dell'autore: per es., non approvo", "negligentemente" o simili. Maggiore organicita rivelano i libri II, IV e VIII: l'uno riguarda l'uomo (nomi delle varie età e delle membra); l'altro le virtù, i vizî, le forme del sapere, e quindi la grammatica, l'oratoria, la filosofia, la sofistica, la poesia, la musica e strumenti musicali, le danze, gli attori, il teatro, le maschere, l'astronomia, la geometria, l'aritmetica le misure, la medicina; l'VIII tratta degli ordinamenti giuridici e politici. Gli altri libri hanno contenuto più vario: sono notevoli le nomenclature riguardanti gli dei e il culto, il tempo, la casa, la marina, l'esercito e la guerra, l'ippica, l'agricoltura e le api (libro I); i legami di parentela e sociali, i rapporti civili, i viaggi, il piacere e il dolore, la ricchezza e la povertà, gli atleti e gli agoni (l. III); la caccia, i cani, gli animali (l. V); i banchetti, cibi, bevande, tazze, utensili e giuochi del genere (l. VI); i mestieri, il vestiario, gli oggetti di metallo, gli artigiani (l. VII); la città e sue divisioni, le monete, i giuochi relat. vi (l. IX); gli oggetti per varî usi (l. X). Non mancano elenchi di altro genere, come nel l. V quelli delle parole che indicano "fare", "andare" "uguaglianza" e nel VI quelli dei composti con ὁμο, συν, ἡμι, παν, παλιν, τρι, ϕιλο, κακο, πολυ. μισο, ἰσο, μεγαλο, ecc. Ogni libro è preceduto da una breve lettera di dedica a Commodo; e da quanto dice qui l'autore, si può stabilire che i primi due libri furono scritti prima del 176, gli altri dopo, e che gli ultimi tre libri furono pubblicati dopo il 178. P. si giovò molto di opere particolari, come La storia del teatro di Giuba, re di Mauretania, la Nomenclatura delle membra del corpo umano del medico Rufo, l'Onomastico del sofista Gorgia, ecc.
Ediz. curata da E. Bethe, voll. 2 (Lexicographi Graeci, IX, fasc.1, 2), Lipsia 1900 e 1931.
Bibl.: E. Rohde, De Iulii Pollucis in apparatu scaenico, enarrando fontibus, Lipsia 1870; R. Michaelis, De I. Pollucis studiis Xenophonteis, Halle 1877; E. Zarncke, Symbolae ad Iulii Pollucis tractatum de partibus corporis humani, Lipsia 1885; J. Stoewer, In quibus nitantur auctoribus Iulii Pollucis rerum iudicialium enarrationes, Münster 1888; M. Nächster, De Pollucis et Phyrnichi controversiis, Lipsia 1908; K. Robert, Die Masken der neueren attischen Komödie, Halle 1911; C. Charitonides, in 'Αθηᾶ, 1922, p. 79 segg.