TIPALDO, Giulio
Scrittore neogreco, nato a Cefalonia nel 1814, morto a Corfù nel 1883. Fece gli studî ginnasiali a Verona (la madre era veronese) e a Corfù alla scuola di P. Costa; poi frequentò le università di Padova e di Pisa, laureandosï in giurisprudenza. Ritornato nelle Isole Ionie, allora sotto la dominazione inglese, entrò nella magistratura. Dopo l'annessione delle isole alla Grecia, ritornò in Italia, risiedendo a Firenze dal 1867 al 1881. Recatosi per motivi di salute a Corfù, vi morì poco dopo.
Più che gli studî giuridici (alcuni saggi pubblicò in italiano) il T. coltivò la poesia e raccolse le sue liriche sotto il titolo Poesie diverse (Διάϕορα ποιήματα, 1856), dedicandole all'amico e maestro Dionisio Solomós, di cui recitò l'elogio funebre l'anno successivo. Alcune poesie, come Mattinata, La fuga, I due fiori, Il fanciullo e la morte, La condanna del clefta divennero popolari. In seguito pubblicò le odi In morte del filelleno Carlo Lenormant, Al Patriarca Gregorio, In morte di Spiridione Tricupis e Per l'unione delle nuove provincie alla Grecia (1881). Della sua versione in neogreco della Gerusalemme liberata sono pubblicati soltanto alcuni canti.
Bibl.: Opere, con biografia del poeta M. Siguros, Atene 1916; C. Palamás, T. G., in Διαλέξεις περὶ ‛Ελλήνων ποιητῶν τοῦ ιϑ′αἰῶνος, 2a ed., Atene 1925, pp. 127-164.