ABAMONTI, Giuseppe
Giureconsulto e uomo politico, nato a Caggiano, presso Salerno, il 21 gennaio 1759, morto a Napoli il 9 agosto 1818. Fuggito da Napoli appena si scoprì la congiura giacobina del 1794, spiegò proficua azione, come esule, ad Oneglia, dal 1794 al 1796, a Milano, prima dall'agosto 1796 al gennaio 1799 e poi dal 1801 al 1806, e soprattutto nella repubblica napoletana, durante il 1799, come membro del Direttorio e come difensore di Castelnuovo. Sopravvenuta la reazione, per i rovesci delle armi francesi, l'A., nonostante i patti della capitolazione, fu condannato alla pena di morte, commutata nella deportazione a vita; fu liberato con la pace di Firenze del 1801. Fu elevato ai più alti onori, fra il 1806 e il 1815, tanto da Giuseppe Bonaparte e da Gioacchino Murat, quanto da Ferdinando IV di Borbone, che gli affidò l'ufficio di consigliere della Corte suprema di giustizia in Napoli. L'A. fu vivace scrittore politico. Nel 1797, fondò a Milano, con tre soci, il Giornale dei patrioti italiani; più tardi pubblicò il Saggio sulle leggi fondamentali dell'Italia libera, e compilò un Progetto di costituzione per la Lombardia.
Bibl.: P. Carucci, V. Lupo e G. A., martiri del 1799, Napoli 1894.