AGOSTI, Giuseppe
Nacque da Augusto a Belluno il 10 febbr. 1715, di famiglia oriunda comasca aggregata alla nobiltà bellunese nel 1607, che ottenne il titolo comitale dal 1748. Compiuti i primi studi in patria ed entrato poi convittore nel collegio dei gesuiti a Gorizia, vestì l'abito della Compagnia a Vienna il 27 ott. 1735, passando quindi a Fiume e a Lubiana dove professò il 15 ag. 1751. Insegnò teologia morale a Zagabria, filosofia a Gorizia e Belluno (dove tornò nel 1757), quindi entrambe le discipline a Borgo S. Donnino, nel Parmense.
Frutto dei suoi studi filosofico-teologici nelle scuole gesuitiche è la Satyra in eos philosophos qui scholasticam philosophiam contemnunt (Graecii 1749).
Coltivò tuttavia specialmente la botanica, rimanendo tra i più reputati illustratori della flora della regione.
Si ha di lui, a stampa, il De re botanica tractatus... (Belluni 1770), molto citato dagli scrittori posteriori, nella quale opera viene riformato efficacemente il metodo descrittivo del Tournefort. Altri manoscritti botanici dell'A., passati per diverse mani, ebbero travagliata fortuna. Un prezioso e ricco "Erbario Agosti"(Bxercitationes botanicae per agrum bellunensem collectae...)fu rinvenuto circa un cinquantennio fa e debitamente illustrato da P. A. Saccardo. Restano anche dell'A, alcune inedite Notae plantarum peculiares, ex quibus earum nomina in memoriam revocantur.
Alla soppressione della Compagnia (1773), rientrò in famiglia a Belluno, ove morì il 10 sett. 1786.
Bibl.: F. Miari, Diz. stor.-art.-lett. bellunese, Belluno 1843, p. 12; M. Pagani, Catal. ragionato d. opere dei principali scrittori bellunesi, Belluno 1844, p. 44; F. Miari, Cronache bellunesi inedite, Belluno 1865, p. 191; Aggregazione della fam. Agosti al Consiglio dei Nobili di Belluno, Belluno 1886; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Bruxelles-Paris 1890, col. 68; P. A. Saccardo, La Botanica in Italia, in Mem. d. R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, XXV (1895), n. 4, p. 12; XXVI (1901), n. 6, pp. 7-8, 117; Id., Sul rinvenimento di un antico erbario dell'abate conte G. A., in Atti d. Acc. ven.-trent.- istr., I (1904), pp. 5-13; Id., I codici botanici figurati e gli erbari di ... G. A. esistenti nell'Istituto Botanico di Padova..., in Atti d. R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, LXIII, 2 (1903-04), annesso, pp. 61-118. Le fonti citano l'Elogio del nobile conte G. A. di G. Pagani-Cesa (Belluno 1836), ma trattasi di un omonimo della stessa famiglia (1756-1836). Per altri omonimi bellunesi (taluno confuso col gesuita naturalista), cfr. A. Buzzati, Bibliografia bellunese, Venezia 1890, nn. 187, 355,631, 804, 1025, 1026, 1029-1031, 1971, 2873-2876, 3724.