ALBINI, Giuseppe
Nacque a Milano il 27 sett. 1827. Nel 1845 iniziò gli studi medici a Pavia, dove segui i corsi di anatomia di B. Panizza. Avendo preso parte alle dimostrazioni degli studenti pavesi contro gli Austriaci, nel 1848 venne espulso da Pavia. Partecipò poi alle Cinque giornate di Milano e combatté fra i dragoni lombardi nella battaglia di Novara. Dopo questi avvenimenti si recò a Vienna, dove condusse a termine gli studi medici, laureandosi nel 1852, e divenne allievo, e in seguito assistente, di E. W. von Briicke, ordinario di fisiologia all'università di Vienna. Passò quindi a Berlino, dove ascoltò le lezioni di E. Du Bois-Reymond, F. H. Humboldt e Ch. G. Ehrenberg, e poi a Bonn, Halle e Utrecht. Nell'ottobre del 1857 divenne professore straordinario di fisiologia nell'università di Cracovia, e l'anno dopo conseguì l'ordinariato. Nel 1859, liberata la Lombardia dagli Austriaci, trascurando la brillante posizione conseguita, si dimise dalla cattedra di Cracovia e tornò in Italia, ottenendo la nomina a professore di storia naturale nel liceo di Casale Monferrato. Nel gennaio del '60 fu nominato professore di fisiologia a Parma e nell'ottobre dello stesso anno, su proposta di A. C. De Meis, fu chiamato all'università di Napoli, dove nel febbraio '61 divenne direttore dell'Istituto di fisiologia, posto che tenne sino al 1905. Morì a Torino il 18 genn. 1911 e fu sepolto nella cappella gentilizia ad Abbiate Guazzone, vicino a Como.
L'A. unì alla perizia nel campo della fisiologiavumana la conoscenza di discipline scientifiche con essa interferenti. Le sue numerosissime ricerche riguardano la fisiologia generale, la fisiologia umana, l'anatomia macroscopica e microscopica, la chimica biologica, l'embriologia, l'oculistica. Sui margini delle valvole atrioventricolari scopri i noduli che furono poi chiamati "di Albini" (Sui noduli delle valvole atrio-ventricolari nel cuore dell'uomo, Vienna 1856). Molto importanti le sue ricerche sulla trasfusione del sangue e su questioni di fisiologia nervosa, di fisiologia dell'alimentazione, di fisiologia generale. La maggior parte di esse sono raccolte nei Rendiconti della R. Accademia di Scienze fisiche e matematiche di Napoli e della R. Accademia medico-chirurgica anche di Napoli. Viva attenzione l'A. prestò anche a questioni scientifiche aventi riflessi sociali e a problemi pedagogici. ma in campo pedagogico le sue principali benemerenze furono l'istituzione di un moderno laboratorio di fisiologia nell'università di Napoli e il carattere pratico-sperimentale che egli dette all'insegnamento di tale scienza.
Bibl.: A. De Gubernatis, Piccolo dizionario dei contemporanei italiani, Roma 1895, p. 14; M. Camis, G. A., in Archives Italiennes de Biologie, LV (1911), pp. 146-152 (con bibliografia degli scritti dell'A.); A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1927, p. 687; Biographisches Lexikon der hervorragenden Aerzten aller Zeiten und Volker, 1928, von A. Hirsch, I, Berlin-Wien 1929, p. 70; G. Lambertini, Dizionario anatomico, Napoli 1949, p. 321.