ALINARI, Giuseppe
Nato a Firenze il 29 apr. 1836, compì i primi studi nell'Istituto fondato dal Guicciardini coll'epiteto assai modesto di "Asilo infantile",e, appena giovanetto, entrò nelle rinomate botteghe del Falcini per apprendervi l'arte della tarsia. Nel 1854 fu associato dal fratello maggiore Leopoldo, che già si era iniziato allo studio della fotografia e aveva aperto uno stabilimento fotografico al piano terreno di una casa in via Cornina a Firenze. Gli inizi dello "Stabilimento Alinari"furono modestissimi. L'arte fotografica nasceva allora e l'opera del fotografo era limitata esclusivamente al ritratto. Ma i fratelli Alinari, pur costretti a valersi unicamente degli scarsi mezzi chimici e fisici dei quali la fotografia poteva allora disporre, ebbero il merito, fra i primi, di dedicarsi alla ricerca dei migliori processi per la riproduzione di quadri, statue e monumenti. L'A. si specializzò come operatore e un altro fratello, Romualdo, si dedicò alla parte amministrativa della Società. Per sopperire alle crescenti richieste, fu costruito un nuovo grande stabilimento nella località dell'attuale via Nazionale, dove ancora si trova, che divenne fra i primi di Europa. Fin da quell'epoca i fratelli Alinari ricevettero importanti commissioni di lavori di riproduzioni artistiche, non solo per varie regioni d'Italia, specialmente l'Umbria e il Veneto, ma anche per l'estero, tra cui famosa è quella dei disegni della Galleria Imperiale di Vienna. Nel novembre 1865 Leopoldo morì, lasciando i figli ancora bambini. L'A. assunse allora da solo la direzione tecnica dello stabilimento, e Romualdo continuò a tenerne l'amministrazione. L'A., che aveva fatto il tirocinio nella fotografia quando essa presentava le maggiori difficoltà e aveva studiato i vari procedimenti alla ceroleina, all'albumina, al cellulosio, proseguì fedelmente le tradizioni della Casa e ottenne i più alti riconoscimenti nelle principali esposizioni nazionali e internazionali. Per dare un'idea delle difficoltà tecniche da lui superate, citiamo l'esattezza e la fedeltà delle riproduzioni su lastre a collodio umido degli affreschi di S. Maria Novella, della Cappella Brancacci al Carmine, e di quelli di Michelangelo nella Cappella Sistina. Per primo concepì il disegno di riprodurre i quadri principali della Galleria degli Uffizi e della Palatina di Firenze, servendosi del processo col collodione liquido su lastre di metri 1,30 × 0,90, che espose alla Mostra universale di Parigi nel 1889, ottenendone diplomi di onore e medaglie d'oro.
L'A. morì, a pochi mesi di distanza dal fratello Romualdo, il 24 apr. 1890.
Gli successe, nella direzione dello stabilimento, il nipote Vittorio, figlio primogenito di Leopoldo, che a quell'epoca era già entrato nel consiglio direttivo della società.
Vittorio (1859-1932) spiegò la medesima felice e appassionata vena dei suoi predecessori. Volle, inoltre, arricchire la sua Casa di edizioni librarie, illustrate con le lastre delle preziose collezioni di riproduzioni. Un'altra notevole iniziativa di Vittorio fu il Concorso Internazionale Alinari a premi, sotto il patronato della Società Italiana per l'Arte pubblica, per quadri originali a soggetto determinato, promosso al fine di incoraggiare i nuovi ingegni e cooperare all'incremento dell'arte italiana. Ma l'attività di Vittorio si volse soprattutto a dare incremento alle succursali di Roma e di Napoli, a istituire corrispondenti in tutte le parti del mondo. La prima guerra mondiale segnò una battuta di arresto, tuttavia fu mantenuto il contatto con gli studiosi di ogni paese. Nel 1920, a guerra finita, l'impresa si allargò e fu costituita una società anonima che, intitolandosi "Fratelli Alinari Istituto di Edizioni Artistiche" (I.D.E.A.), volle sottolineare la sua missione culturale.
Edizioni Alinari - La produzione fotografica Alinari, si svolge -da un punto di vista grafico -intorno a tre collezioni principali di riproduzione d'arte che, sotto l'aspetto artistico e iconografico, costituiscono un tutto organico. Esse sono:
La grande collezione nei negativi originali d'opere d'arte: ricchissima raccolta di negativi, che conta fino ad ora 110.000 soggetti. Pregevole per composizione originale, unità di criteri e ordinamento, la sua funzione precipua è di offrire organica illustrazione del patrimonio artistico e storico nazionale, della storia dell'arte attraverso i tempi, della iconografia mitica, biblica e storica. Il Catalogo generale di questa collezione, nella sua redazione topografica, che trova ragione e origine nella distribuzione naturale delle opere d'arte e delle memorie storiche italiane, risponde precipuamente - con i suoi trenta volumi regionali e attraverso le sue tremila pagine di fitta composizione a stampa - alla prima di tali funzioni: quella di offrire il più vasto repertorio del patrimonio artistico nazionale.
La collezione delle fotografie dirette a colori: conta oltre 1800 riproduzioni rappresentative della pittura d'ogni secolo e delle sue minori manifestazioni (affreschi, mosaici, miniature, stoffe, arazzi). Questa collezione delle fotografie dirette a colori costituisce una delle più notevoli e originali affermazioni dell'industria grafica italiana e compete, per vastità di materiale raccolto, organicità d'ordinamento, bontà di risultati, originalità di presentazione, con raccolte straniere consimili, che pur ricorrono a procedimenti più complessi e costosi.
La collezione dei disegni di grandi maestri: composta di 2500 soggetti, essa è tra le più interessanti del genere sotto l'aspetto grafico, documentario e decorativo.
Ma l'attività editoriale Alinari non si è limitata alla pubblicazione delle tre raccolte descritte. Ricordiamo le edizioni libranie, campo in cui la Casa si è cimentata con opere di gran mole e di gran costo, come la celebre e monumentale pubblicazione del Bartoli sui Monumenti antichi di Roma nei disegni degli Uffizi in 5 volumi; la Divina Commedia illustrata da artisti moderni; le illustrazioni della Divina Commedia dello Stradano, riprodotte in fototipia dall'originale Laurenziano; il Decamerone, illustrato dal Lessi; la Storia della ceramica greca,del Ducati; la Scultura romana da Augusto a Costantino, della Strong; la Sculpture florentine e i Della Robbia del Reymond; le Sculture delle Porte di San Petronio, del Supino; pure del Supino il Giotto, il Beato Angelico e il Camposanto di Pisa; il Leonardo da Vinci, del Poggi. Accanto a queste opere monumentali, altre opere come Cento vedute di Roma antica, del Bartoli; Palazzi e ville reali d'Italia,del De Benedetti; le Caractéristiques de l'art copte, del De Gruneisen; la Marsiliana d'Albegna, del Minto; la Peinture italienne, del Mauclair, la Pittura Veneziana, del Molmenti; Firenze di Dante, di Dami e Barbadoro, ecc.; e infine le tre serie di ico volumetti, manuali di piccola mole e di costo modesto: Città e Luoghi d'Italia, Italia Monumentale e Piccola collezione d'arte, che hanno tanto contribuito a divulgare la conoscenza delle bellezze artistiche dell'Italia e dei suoi maggiori pittori.
Bibl.: Catalogo Collettivo della Libreria Italiana, (1955), I, pp. 575-578; Fratelli Alinari, Istituto di edizioni artistiche. Firenze. Centenario della fondazione. 1854-1954, Firenze, L'Arte della Stampa, s. d. [1954]; Società Anonima Fratelli Alinari. Firenze, Pitture di venti secoli, Firenze 1956; I. Goffarelli, In memoria di G. A., in Bollett. d. Società fotografica italiana, I (1890), pp. 149-151; A. Alfani, Battaglie e vittorie, Firenze 1911, pp. 111-115; Editori Librai, Cartolibrai e Biblioteche d'Italia. 1960, Pubblicazione ufficiale a cura dell'Associazione Italiana Editori, Milano 1959, p. 17.