BORGESE, Giuseppe Antonio
Nato il 12 novembre 1882 a Polizzi Generosa (Palermo), addottorato con una tesi sulla Storia della critica romantica (1903; nuova ediz. Milano 1920), che lo rivelò critico acuto e buon temperamento di scrittore. Collaborò al Leonardo fondato dal Papini a Firenze nel 1903, al Regno del Corradini, e fondò l'Hermes nel 1904, a Firenze. Nel 1906 fu caporedattore del Mattino di Edoardo Scarfoglio; nel 1907 e 1908 vi collaborò come corrispondente da Berlino. Professore di letteratura tedesca all'Università di Roma (1910-1917), all'Accademia scientifico-letteraria e alla Facoltà di lettere dell'Università di Milano (1917-1925); e ora dal 1926 di Estetica. L'opera sua di critico fino alla grande guerra è compresa nei volumi su G. D'Annunzio (1909), sul Goethe (Mefistofele, 1911) e nelle tre serie de La Vita e il libro (1910-1913), nate dall'intensa collaborazione alla Stampa (1909-1911) e al Corriere della Sera (dal 1912 in poi). Con i libri sulla Germania (La nuova Germania, 1909; Italia e Germania, 1917; L'Alto Adige contro l'Italia, 1921; e L'Italia e la nuova alleanza, 1921) ha preso parte attiva ai dibattiti politici; e con i volumi di Studi di letterature moderne (1915) e Ottocento europeo (1927), pur essi nati da attività giornalistica, ha contribuito alla conoscenza e alla discussione di problemi europei. Il libro Tempo di edificare (1923) segna il separarsi del B. dalla sua opera anteriore di critico militante, avendo già con il romanzo Rubè (1921) mostrato un talento eccezionale per l'arte e la costruzione artistica, narrativa e drammatica (I vivi e i morti, romanzo, 1923; L'Arciduca, 1924, Lazzaro, 1925, tragedie; La città sconosciuta, 1924 e Le belle, 1927, raccolte di novelle). Vanno anche ricordate altre opere del B.; Risurrezioni (1922); Poesie (1923); La tragedia di Mayerling (1924).
Bibl.: A. Momigliano, Impressioni d'un lettore contemporaneo, Milano 1928; E. Palmieri, Interpretazioni del tempo, II, Borgese, Napoli 1928; G. Piovene, in Nuova Antol., 1930.