CACCIOLI, Giuseppe Antonio
Nacque a Bologna il 18 ott. 1672; figlio del pittore Giovanni Battista, fu, come il padre, prevalentemente frescante. Entrato nella bottega dei fratelli Rolli, partecipò all'impresa della decorazione di S. Paolo, succedendo nei lavori ad Antonio Rolli in seguito alla sua morte (1695). Degli affreschi di questa chiesa, dove ebbe collaboratore l'ornatista Pietro Farina, gli spettano quelli della cupola (Apoteosi di s. Paolo), dei pennacchi (Le quattro parti del mondo), del catino (Caduta di s. Paolo), del transetto (S. Paolo nell'Areopago di Atene)e i riquadri murali della sacrestia (Storie della vita di s. Giuseppe).La cupola fu scoperta, come ricorda il Crespi (1769), suo principale biografo, nel 1718. Rientrano tuttavia in questo periodo le decorazioni a noi pervenute di due importanti complessi realizzati dal C.: dal 1704 al 1707, gli affreschi del palazzo di Rastatt, commissionati dal margravio Ludovico Guglielmo di Baden-Baden a Giuseppe Rolli, che portò con sé i collaboratori di S. Paolo (Crespi; De Maffei); nel 1709, i riquadri delle pareti della sala di palazzo Marescotti Brazzetti, il cui soffitto era stato affrescato dallo stesso Rolli (Feinblatt; Crespi, il quale ricorda la canzone scritta da G. B. Neri in occasione del gonfalonierato del conte Francesco Marescotti, pubblicata nel 1713, con la descrizione delle pitture della sala). Nel riquadro raffigurante Omero sono la firma e la data 1709; i due maggiori rappresentano Mariscotto con il papa Leone III e Galeazzo e Tideo Marescotti liberano Annibale Bentivaglio dalla rocca di Varano;otto riquadri hanno Figure allegoriche e quattro ovali ritraggono personaggi della famiglia. Negli anni 1713-14 cade anche un soggiorno del C. a Firerze, dove lavorò nel palazzo del senatore Tempi. Ancora dal Crespi si apprende della sua attività per il duomo di Trento e, nel 1729, per la chiesa di S. Martino dei barnabiti, di Asti: la data è confermata da una lettera (ms. 1790 [3908] della Bibl. univ. di Bologna), datata da Asti 11 marzo 1729, che il C. invia ai padri di una chiesa di Alba. Il Bartoli ricorda invece la sua attività a Rovigo per il teatro Roncale - per il quale nel 1738 aveva lavorato il quadraturista bolognese G. Alberoni - e per la villa Redetti alla Tassina (non più esistente), dove raffigurò il Passaggio per Rovigo della regina Maria Amalia, avvenuto nel 1738.
Morì a Bologna il 20 luglio 1740.
Delle varie pitture murali in Bologna ricordate dalle fonti, quali quelle del palazzo della Mercanzia, delle chiese di S. Gabriello, S. Bartolomeo di Reno, S. Petronio e S. Stefano, o quelle raffiguranti S. Alò in via Altabella e la Crocifissione con Madonna e Bambino in via S. Carlo (entrambe segnalate da A. Longhi, 1900) non si ha attualmente alcuna traccia. Del prestigio costantemente da lui goduto fa fede la preoccupazione che risulta dagli atti dell'Accademia Clementina del 1799 (c. 371)di trasportare su tela un suo affresco del convento dell'Abbadia e, in tempi recenti, la presenza alla mostra del Settecento bolognese del 1935di una sua incisione raffigurante una Sacra famiglia del 1707, tratta da un'invenzione di G. G. Dal Sole. In effetti, il C., pur vivendo all'ombra del più importante decoratore della fine del sec. XVII in Bologna, cioè di Giuseppe Rolli - come già del resto era successo al padre Giovan Battista nei confronti del Canuti - riesce a guadagnare una propria autonomia, realizzando un barocco che, se pur meno grandioso ed aulico di quello del maestro, è più aperto alle variazioni sciolte ed estrose del Burrini.
Fonti e Bibl.: Bologna, Accademia di Belle Arti, Atti Accademia Clementina, 1799 c. 371; P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Venezia 1753, p. 228; L. Crespi, Felsina pittrice, Roma 1769, pp. 121 s.;F. Bartoli, Le pitture sculture ed architetture della città di Rovigo, Venezia 1793, pp. 158, 170 s.;A. Bartsch, Le peintre graveur, XIX, Vienne 1819, pp. 435-38; G. Bianconi, Guida del forestiere per la città di Bologna, Bologna 1835, pp. 189 s., 258, 370; A. Longhi, Le pitture murali nelle strade di Bologna, in Rass. bibliogr. dell'arte italiana, III(1900), pp. 7 s.;R. Longhi-G. Zucchini, Mostra del Settecento bolognese (catal.), Bologna 1935, p. 134; F. De Maffei, Un disegno di G. Rolli per il soffitto della chiesa di S. Paolo a Bologna, in Scritti di storia dell'arte in on. di M. Salmi, III, Roma 1963, pp. 325-329; E. Feinblatt, Some Drawings for a Fresco by the Brothers Rolli, in The Burlington Magazine, CVI(1964), pp. 569 ss.;C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, Bologna 1968, pp. 196, 199; Th. Poensgen, Die Deckenmalerei in italien. Kirchen, Berlin 1969, p. 63; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 339.